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Letta: a ore patto coalizione. Ma avanza Renzi. Staffetta?

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il premier Enrico Letta al Quirinale il 27 aprile 2013. REUTERS/Alessandro Bianchi (Reuters)

di Roberto Landucci e Sara Rossi ROMA/MILANO (Reuters) - Il presidente del Consiglio Enrico Letta nelle prossime ore presenterà un nuovo patto di coalizione ai partiti della maggioranza per rilanciare il suo governo, dopo avere avuto questa mattina "un rapido incontro" al Quirinale con il capo dello Stato Giorgio Napolitano, ma l'ipotesi che venga sostituito dal segretario del Pd Matteo Renzi prende sempre più quota sia all'interno del partito che tra i partner di maggioranza. L'incontro di Letta con Napolitano si è svolto "per metterlo al corrente di questioni urgenti di governo prima della partenza per Lisbona", si legge in una nota del Quirinale. Il presidente del Consiglio, nel corso di una conferenza stampa al Bit di Milano, ha detto: "Lavoro con gli occhi puntati agli obbiettivi da raggiungere e nelle prossime ore presenterò la mia proposta: un patto di coalizione tra i tutti i partner del governo molto centrato sul rilancio economico e questo - sono certo - andrà nella direzione del successo". Alla domanda se il programma riuscirà a convincere anche il segretario Renzi, Letta ha risposto che si tratta di "un programma di governo convincente, che penso convincerà tutti i partiti di governo, compreso il Pd". Il presidente del Consiglio ha aggiunto che, nell'incontro di questa mattina al Quirinale "abbiamo parlato delle prospettive di governo e delle scelte che dobbiamo fare". RENZI E LA METAFORA DELLA "BARRA DI DURATA" Dopo il colloquio di ieri sera con Napolitano, Renzi ha intanto annunciato questa mattina ai parlamentari Pd che intende anticipare a giovedì prossimo, dal prefissato 20 febbraio, la partita sul governo alla direzione del Pd. Il sindaco di Firenze non ha fornito anticipazioni circa una sua possibile "staffetta" a Palazzo Chigi senza passare per le urne: la verifica "non è un passaggio semplice, si deve uscire come una squadra o indeboliamo tutto il Paese", ha detto. Ma di fronte a parlamentari eletti soltanto un anno fa, ha prospettato l'eventualità, piuttosto allettante, di continuare a lavorare fino alla fine della legislatura nel 2018, mentre Letta si è dato, finora, un orizzonte temporale che finisce nel 2015. "Decidiamo se la batteria di questa legislatura va cambiata o ricaricata. Il punto è se siamo nelle condizioni di utilizzare l'81% dell'energia che le rimane davanti dopo avere usato il 19% della barra vita", ha detto il segretario. Ci sono ancora opinioni divergenti nel Pd se il partito si debba ricompattare su un nuovo governo Letta o Renzi, ma quest'ultima ipotesi è quella che ad oggi pomeriggio raccoglieva maggiori consensi. L'ex viceministro dell'Economia, Stefano Fassina, ed esponente della minoranza del Pd, ha detto che il tentativo di rilancio dell'attuale governo "è fuori tempo massimo". "Si tratta solo di vedere quanto tempo impiega Letta a dimettersi. Renzi è disponibile e per quanto mi riguarda la legislatura si può risollevare soltanto con lui". ROMANO (SCELTA CIVICA) E ALFANO (NCD) PREMONO PER RENZI Dal fronte renziano un collaboratore del segretario ha detto, senza voler essere citato, di dubitare che "il patto di Letta" possa addirittura resistere fino alla direzione di giovedì, ma un'altra fonte dello stesso schieramento - più cauta verso l'ipotesi di Renzi presidente del Consiglio perché teme che possa "bruciarsi" prima di presentarsi alle elezioni politiche - caldeggia un Letta bis. Ma un importante scollamento si registra anche nella coalizione di governo, dove Scelta Civica sembra abbracciare l'ipotesi di un governo Renzi. "Ci vuole un governo guidato da una nuova personalità", ha detto il capogruppo alla Camera, Andrea Romano. L'ipotesi Renzi? "Se il suo partito dice Renzi, venga Renzi, per noi va bene". Che la situazione politica sia in rapida evoluzione viene dimostrato anche dal rinvio sine die di una conferenza stampa del vicepremier Angelino Alfano, il leader della seconda gamba del governo, il Nuovo centrodestra, in cui avrebbe dovuto presentare i suoi punti per il rilancio dell'esecutivo Letta. In serata Alfano ha detto a margine di un evento a Latina: "Il Pd dica con chiarezza se intende continuare a sostenere il governo Letta o meno. Se non dà un'appassionata e sincera disponibilità a rilanciare l'azione di questo governo, la situazione si complica". Per Letta, ovviamente. Inoltre la Camera ha rinviato a martedì prossimo il voto in aula del disegno di legge elettorale, il primo test della tenuta dell'intesa Renzi-Berlusconi sulle riforme istituzionali, che avrebbe dovuto iniziare questo pomeriggio. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia