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Ilva, governo ha scelto amministrazione straordinaria

Lavoratori dell'Ilva durante una manifestazione. REUTERS/Alessandro Garofalo (Reuters)

MILANO (Reuters) - Il governo intende procedere all'amministrazione straordinaria per l'Ilva, la più grande azienda siderurgica italiana, allo scopo di risanarla e facilitarne poi la vendita, ha detto oggi una fonte del ministero dello Sviluppo Economico. "Finalmente si sono decisi a fare l'amministrazione straordinaria, secondo la legge Marzano", ha detto la fonte, dopo che ieri il premier Matteo Renzi ha ipotizzato un ulteriore intervento del governo sulla vicenda Ilva, già commissariata dal giugno 2013 per procedere alla bonifica ambientale. L'amministrazione straordinaria serve a conservare il patrimonio delle grandi aziende (con almeno 500 dipendenti) in stato di insolvenza (almeno 300 milioni di euro di debiti), con l'obiettivo di favorirne il risanamento. La richiesta va presentata al ministero dello Sviluppo Economico. La procedura prevede l'affidamento a un commissario governativo dotato di vastissimi poteri. A oggi, su Ilva c'è un'offerta d'acquisto non vincolante da parte del gigante mondiale dell'acciaio ArcelorMittal e del suo alleato italiano Marcegaglia. L'offerta, che non contiene cifre e le cui condizioni scadranno tra meno di un mese, prevede il mantenimento dei livelli di occupazione e il rispetto del piano ambientale dell'azienda. Anche il gruppo siderurgico italiano Arvedi ha espresso interesse per Ilva ma, come ha spiegato una fonte vicina al commissario straordinario Piero Gnudi, per presentare una vera offerta deve ancora costruire "un meccanismo di finanziamento" che prevede un possibile intervento di Cassa Depositi e Prestiti, cioè il braccio finanziario del Tesoro. Sembra invece esclusa dalla partita l'indiana Jsw Steel, da cui Ilva non ha ricevuto più comunicazioni. Ma più che il problema delle misure anti-inquinamento previste dall'Autorizzazione integrata ambientale - i cui costi sono stati valutati in almeno 1,8 miliardi di euro - a spaventare i possibili acquirenti è il rischio degli eventuali danni per risarcimento che potrebbero derivare da un processo per disastro ambientale ancora ai primi passi. Nell'ottobre scorso le amministrazioni e i gruppi di cittadini che hanno chiesto di costituirsi parte civile contro Ilva per le emissioni inquinanti hanno chiesto almeno 28 miliardi di euro di risarcimenti. Attualmente la famiglia Riva - che ha comprato l'Ilva dallo Stato a metà anni 90 - è proprietaria di circa il 90% del gruppo. Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia