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Inchiesta Expo, Maltauro collabora, Cattozzo "ha chiarito posizione"

MILANO (Reuters) - Nell'interrogatorio col pm Claudio Gittardi - dopo l'arresto nell'ambito di un'inchiesta della procura di Milano che ipotizza una "cupola degli appalti" in Lombardia anche relativamente ad Expo - l'imprenditore Enrico Maltauro starebbe ricostruendo dettagliatamente il sistema delle tangenti che i manager della sua società sarebbero stati costretti a pagare per vincere alcune gare. Secondo quanto riferito da fonti investigative, Maltauro - nell'interrogatorio durato circa nove ore - avrebbe ribadito di aver vissuto un'esperienza simile a "Mani pulite", l'inchiesta degli anni 90 in cui collaborò con i magistrati. Le fonti spiegano che Maltauro ha confermato pienamente le ipotesi accusatorie e che la sua deposizione viene ritenuta dagli investigatori "molto interessante e utile". Anche il mediatore Sergio Cattozzo, riferiscono i suoi legali Michele Ciravenna e Rodolfo Senes, "ha risposto a tutte le domande" davanti al pm Antonio Alessi e "ha chiarito il significato dei post-it" che aveva nascosto durante una perquisizione della Gdf e su cui sarebbe stata annotata la contabilità delle tangenti versate dagli imprenditori per ottenere appalti in Expo, Sogin e nella sanità lombarda. "Cattozzo ha chiarito la sua posizione dando delle giustificazioni congruenti. Se mi chiedete se ha confessato dico di no, ha chiarito la sua posizione", ha spiegato uno degli avvocati, che al momento non hanno presentato domanda di scarcerazione. L'inchiesta della procura di Milano - che la settimana scorsa ha portato a sei arresti in carcere e uno ai domiciliari - ipotizza che in Lombardia esista una "cupola per condizionare gli appalti" con appoggi e protezioni politiche e la promessa di "avanzamenti di carriera" a dirigenti e pubblici ufficiali. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia