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Inps, disavanzo 2014 a 12 mld senza i fondi dello Stato

ROMA (Reuters) - Senza i trasferimenti dello Stato, l'Inps dovrebbe chiudere il 2014 con un disavanzo di 12 miliardi. È quanto emerge dalla "Relazione sul bilancio di previsione" per quest'anno, anticipata da Repubblica.it. Il patrimonio netto sarebbe negativo per 4,5 miliardi. Il quadro previsionale non contiene gli effetti della manovra, la legge di Stabilità per il 2014. Da quest'anno, infatti, i fondi che il Tesoro ha erogato all'Inps per finanziare le pensioni dell'ex Inpdap si intendono "effettuate a titolo definitivo" e non come anticipazioni di tesoreria. L'ente calcola in 25,198 miliardi i trasferienti concessi fino all'esercizio 2011. Grazie alla manovra, l'Inps stima che il risultato d'esercizio si trasformi in un attivo di 13,2 miliardi e il patrimonio netto diventi positivo per 20,7 miliardi. "I recenti interventi legislativi e le riforme previdenziali degli ultimi anni consentono di garantire la tenuta del sistema previdenziale italiano certificata anche dagli organismi e dalle istituzioni internazionali", scrive l'Inps in una nota che commenta la pubblicazione del documento. Le gestioni previdenziali complessivamente considerate dovrebbero mostrare nel 2014 un disavanzo di 11,349 miliardi: la "somma algebrica di 18,247 miliardi di risultati economici positivi e di 29,596 miliardi di risultati economici negativi". A pesare sui conti dell'istituto è soprattutto la gestione dei dipendenti pubblici (-11,489 miliardi). In particolare, presentano criticità due gestioni: la Cassa pensioni dei dipendenti dello Stato (Ctps) e la Cassa pensioni dei dipendenti degli enti locali (Cpdel). L'Inps spiega che "la problematica del disavanzo d'esercizio è avviata a risoluzione" per la prima cassa. "Permane lo squilibrio della Cpdel previsto nel 2014 in 7,6 miliardi". Un altro fattore di fragilità emerge dal "quadro di riferimento macroeconomico". L'Inps assume che il Pil italiano cresca nel 2014 dell'1%, come ha previsto il ministero dell'Economia nella Nota di aggiornamento al Def del 20 settembre scorso. La maggior parte dei previsori nazionali e internazionali converge ora nell'indicare un tasso di crescita di circa 0,7 punti. Sul sito www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia