Italia, cresce rischio eversione - Rapporto servizi
ROMA (Reuters) - In Italia sale il rischio di azioni violente da parte di gruppi eversivi, come la Federazione anarchica informale/Fronte rivoluzionario internazionale (Fai/Fri). Lo segnalano i servizi segreti nella Relazione 2013 al Parlamento, pubblicata oggi online. Gli 007 segnalano il profilarsi di "un innalzamento del rischio di iniziative violente da parte di 'affini' alla Fai/Fri o di altri segmenti oltranzisti (in quest'ultimo caso non necessariamente rivendicate) contro obiettivi (apparati e uomini) sia del comparto repressivo - forze dell'ordine, magistratura, carcerario - sia collegati ad altri fronti di lotta". Possibili obiettivi, spiega il rapporto, vanno "dall'antimilitarismo ai 'poteri economico-finanziari', dai 'media di regime', al dominio tecnologico, allo sfruttamento ambientale ed animale e, in generale, alle nocività (significativi, tra l'altro, gli interventi propagandistici contro l'industria nucleare e le sue applicazioni)". Secondo i servizi, i plichi esplosivi inviati lo scorso aprile a un quotidiano e a una società di investigazioni da una cellula della Fai/Fri "hanno interrotto la stasi operativa del 'cartello' eversivo seguita al ferimento a Genova, nel maggio 2012, dell'amministratore delegato dell'Ansaldo Nucleare". "Gli informali hanno voluto dimostrare - con il ripristino di più tradizionali e collaudate forme di intervento - la fattibilità di una ripresa della campagna terroristica, superando la fase di stallo derivante sia dalle diatribe interne all'area sia dalle difficoltà conseguenti alla pressione investigativa e giudiziaria", aggiunge il rapporto. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia