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Letta si è dimesso, già avviate consultazioni, finiscono domani

ROMA (Reuters) - Il presidente del Consiglio Enrico Letta si è dimesso questa mattina al Quirinale. Il Parlamento potrà discutere su origini e motivi della crisi nel corso del dibattito sulla fiducia al nuovo governo, come è già avvenuto nel passato, anche recente. Questi i punti salienti della nota del Quirinale emessa al termine del colloquio, durato circa tre quarti d'ora, fra Napolitano e Letta. Le consultazioni del capo dello Stato Giorgio Napolitano sono già iniziate oggi pomeriggio con i presidenti del Senato, Pietro Grasso, e della Camera, Laura Boldrini, che non hanno fatto dichiarazioni, con la presidente del gruppo Misto del Senato Loredana De Petris che ha confermato che il suo partito (Sel) non entrerà in maggioranza e con il presidente del gruppo Misto della Camera Pino Pisicchio che ha invece sottolineato le richieste programmatiche del Centro democratico. Le consultazioni si concluderanno domani sera. Nella parte centrale, il comunicato insolitamente lungo e circostanziato sulle dimissioni di Letta, spiega che Napolitano "non può che prendere atto della posizione espressa dal presidente del Consiglio: il Parlamento potrà comunque esprimersi sulle origini e le motivazioni della crisi allorché sarà chiamato a dare la fiducia al nuovo Governo. La stessa procedura si è del resto seguita allorché le dimissioni dei rispettivi governi furono presentate al capo dello Stato, senza alcuna previa comunicazione alle Camere, dal presidente Berlusconi e dal presidente Monti durante la scorsa legislatura". La nota conclude che "da parte sua il presidente della Repubblica svolgerà nel più breve tempo possibile le consultazioni dei gruppi parlamentari al fine di avviare la complessa fase successiva che dovrà condurre a una efficace soluzione della crisi, quanto mai opportuna nella delicata fase economica che il paese attraversa e per affrontare al più presto l'esame della nuova legge elettorale e delle riforme istituzionali ritenute più urgenti". Le consultazioni riprenderanno domani mattina alle 10. La mattinata sarà impegnata dai vari gruppi raccolti nei Misti di Camera e Senato. Dopo la pausa, nel pomeriggio sarà la volta di: Ncd (alle 16,00), Per l'Italia (16,30), Lega Nord (17,00), Scelta Civica (17,30), Sel Camera (18,00), Forza Italia con una delegazione che comprenderà anche il presidente del partito Silvio Berlusconi (18,30), Pd con una delegazione composta solo dai due capigruppo e non anche dal segretario Matteo Renzi(19,15). Alle consultazioni non prenderà parte il Movimento 5 stelle che ha oggi annunciato di rifiutarsi di parteciparvi. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia