M5s, Ruocco: referendum su uscita da euro è piano B

ROMA (Reuters) - Il Movimento 5 Stelle smussa le posizioni sull'euro in vista delle elezioni del prossimo anno, nel momento in cui molti sondaggi lo indicano come primo partito in Italia. Parlando con Reuters, la deputata M5s della Commissione Finanze Carla Ruocco, lo definisce uno "strumento di negoziato" nella trattativa con le istituzioni per una riforma della governance europea che favorisca la crescita. "Credo che i mercati e i grandi investitori sapranno distinguere il contenuto del testo referendario e le effettive intenzioni del governo M5S rispetto al temo euro," spiega Ruocco. "Se ti siedi a trattare devi avere un piano B, e il referendum sull'euro è il nostro piano B". Il Movimento 5 Stelle si è detto più volte favorevole a un referendum in cui gli italiani possano esprimersi sulla possibilità di uscire dall'euro. L'articolo 75 della Costituzione impedisce referendum sulle "leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali". L'unica strada per ricorrere al referendum, consultivo o di indirizzo, è ricorrere a una legge costituzionale, ammesso che la formulazione del quesito passi il vaglio della Corte Costituzionale. La scorsa settimana il candidato premier in pectore del Movimento, Luigi Di Maio, ha incontrato gli ambasciatori di 28 Paesi europei a Roma. "Si è mostrato molto pro-Europa, parlando di riformare le istituzioni Ue dal''interno", ha detto un ambasciatore che non vuole essere citato, "Ho avuto l'impressione che rimpiangesse l'impegno a fare il referendum sull'euro". (Gavin Jones) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia