M5s, voci di scissioni dopo espulsioni quattro senatori

ROMA (Reuters) - Dopo l'espulsione di quattro senatori del Movimento 5 stelle accusati di essere dissidenti, oggi alcuni parlamentari grillini hanno minacciato di abbandonare il gruppo. Ieri, deputati e senatori del movimento hanno deciso di espellere i membri di Palazzo Madama Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Lorenzo Battista e Fabrizio Bocchino. La decisione è stata poi ratificata oggi dal voto online dei militanti, che hanno accolto a larga maggioranza l'invito di Beppe Grillo. "29.883 hanno votato per ratificare la delibera di espulsione. 13.485 hanno votato contro. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato", ha scritto Grillo in un tweet poco dopo le 19, quando si è chiusa la votazione. Con l'espulsione, sale a otto il numero dei senatori ex grillini a sedere tra i banchi di Palazzo Madama. Ma alcuni media intanto indicano che almeno due parlamentari grillini avrebbero annunciato le proprie dimissioni. Tra le fila dei parlamentari M5s serpeggia il malumore per la cacciata. In un tweet, il deputato Alessio Tacconi ha scritto: "Massima solidarietá ai senatori. Consideratemi il quinto". Un altro deputato, Ivan Catalano, contrario alle espulsioni, ha scritto che "ieri sera l'assemblea [dei parlamentari] ha deliberato la morte del Movimento 5 stelle". "Lo streaming intenzionalmente alterato, l'assalto a chi nel gruppo parlamentare osa avere critiche nei confronti della linea politica scelta dalla comunicazione. Una comunicazione in stile Grande Fratello", ha aggiunto. Il senatore Roberto Cotti - già criticato nei giorni scorsi per aver partecipato a una trasmissione tv senza essere autorizzato dal M5s - ha contestato su Facebook che la decisione di espellere i dissidenti è stata presa soprattutto da deputati "che non conoscono nemmeno i nostri colleghi". Una fonte familiare con le vicende parlamentari del M5s ha detto, prima che fosse noto l'esito della votazione, che i senatori dissidenti sarebbero oltre 20, ma che al momento è difficile che qualcuno abbandoni il gruppo. Nel frattempo, dice la fonte, i fuoriusciti lavorano a costituire un proprio gruppo autonomo a Palazzo Madama insieme ai quattro espulsi. Ma dato che il regolamento prevede che un gruppo deve essere costituito da almeno 10 membri, sarebbero in corso contatti col Pd per un "prestito" di due senatori. (Massimiliano Di Giorgio) Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia