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Migranti, Galantino (Cei) invita la società all'accoglienza

RIMINI (Reuters) - La società deve evitare di andare "a due velocità" ed essere capace di accogliere i più poveri evitando che le scelte individuali e pubbliche siano volte a "fini immediati e poco meditati". Il segretario della Conferenza episcopale italiana Nunzio Galantino torna a invitare la società ad accogliere i "più poveri", invito che echeggia il tema dell'immigrazione sul quale il segretario della Cei è stato duramente contestato nelle ultime settimane, in particolare dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini e dal centrodestra in generale. Galantino è arrivato questa mattina al Meeting di Cl di Rimini. Prima del suo intervento ha visitato diversi stand e mostre della manifestazione riminese, evitando accuratamente di rispondere ai vari tentativi dei giornalisti di porre domande sulle polemiche di questi giorni. In particolare Galantino è stato contestato nei giorni scorsi da parte del mondo politico dopo che, in un intervento a un convegno commemorativo dello statista trentino Alcide De Gasperi al quale non è alla fine intervenuto dopo la diffusione del testo che avrebbe letto, il vescono ha esaltato il ruolo della politica ma contestato molti politici attuali che vivono in un "harem di cooptati e furbi". L'intervento di oggi alla manifestazione riminese già nel titolo echeggia le polemiche sull'accoglienza agli immigrati, riprendendo una parola cara a papa Francesco, il gesuita argentino al quale Galantino è particolarmente vicino: la parola "frontiera". Il titolo infatti parla di "persona: senso del limite e fascino delle frontiere". Diversi i richiami del vescono al tema dell'accoglienza e del superamento della ricerca "dell'utile". "Il nostro tempo è [...] sempre meno attento alla giustificazione razionale degli orientamenti e delle scelte, individuali e pubbliche, guidate per lo più dal perseguimento di interessi e fini immediati e poco meditati, dettati spesso dalla ricerca dell’utile e meno da un progetto consapevole e a lunga scadenza", ha detto Galantino fin dalle prime battute del suo intervento davanti ad una sala che l'ha accolto con calore. Più avanti il segretario della Cei è tornato sulla questione: "E’ stato sapientemente affermato che 'sviluppo e perfezione non sono sinonimi'. Questo non significa che ci si debba accontentare, a livello individuale e nella società, di ciò che è mediocre. Non significa neppure che ci si debba appiattire su una moralità che non tende alla perfezione, ma si adagia su un minimo o su una comoda via di mezzo. La non equivalenza di sviluppo e perfezione implica qualcosa di molto più profondo. Essa ha come conseguenza che chi sperimenta qualche forma di difficoltà venga integrato e non scartato; che quanti sono ai margini dello sviluppo siano coinvolti e le loro potenzialità messe a frutto". Galantino ha poi concluso: "Una società che fa del limite una risorsa non considera i gruppi e gli Stati per quanto sanno produrre o per le risorse finanziarie di cui dispongono, e tenta anzitutto e con i mezzi di cui realisticamente dispone di risollevare i poveri, per non creare un mondo a due velocità. Lo fa con l’attenzione a tutti i poveri, a quelli che non hanno il lavoro o lo hanno perso, a quelli che provengono da zone più povere ed economicamente arretrate, a quelli che non sono in grado di difendersi perché attendono di nascere e godere della vita". Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia