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Mps, perdita gruppo 2017 a 3,5 mld, deteriorati stabili a 45 mld

Ingresso Mps a Siena. REUTERS/Stefano Rellandini (Reuters)

ROMA (Reuters) - Mps chiude il 2017 con una perdita consolidata di gruppo pari a 3,5 miliardi, in lieve calo rispetto ai -3,2 miliardi dell'anno precedente.

I ricavi, dice una nota, scendono su anno del 6% rispetto al per la flessione del margine di interesse (-11,5%) e delle commissioni nette (-14,3%).

Sulle seconde incidono in particolare la "contabilizzazione del costo della garanzia governativa sulle emissioni del primo trimestre e dei minori proventi derivanti dal comparto del credito", e i minori proventi sui servizi di pagamento dopo la cessione del ramo di merchant acquiring il 30 giugno 2017.

Nel 2017 dividendi e proventi simili crescono a 101 mln da fine 2016, soprattutto per il contributo della joint venture Axa-Mps, consolidata nel bilancio del gruppo con il metodo del patrimonio netto.

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Nel quarto trimestre, Mps ha chiuso con una perdita di 502 mln, "influenzata da 170 milioni di costi di recupero connessi all'accordo di servicing pluriennale relativo alla cessione della piattaforma per la gestione dei crediti in sofferenza e 166 milioni di euro di accantonamenti per rischi diversi.

Dopo il salvataggio pubblico da 5,4 miliardi concluso in autunno, la banca è controllata per circa il 70% del capitale dal ministero dell'Economia.

"Grazie all'intervento dello Stato Mps è stata rimessa in carreggiata e la banca diventerà sempre più vitale", ha detto oggi a Siena il ministro Pier Carlo Padoan spiegando che "è prematuro discutere dei termini per l'uscita" dal capitale.

CREDITI DETERIORATI 2017 A 45,1 MLD, STABILI SU SETTEMBRE

Mps ha contabilizzato rettifiche nette di valore per deterioramento crediti, attività finanziarie e altre operazioni per 5,46 miliardi, superiori di 959 milioni rispetto al 2016.

Il rapporto tra rettifiche nette di valore per deterioramento crediti del 2017 e crediti verso la clientela esprime un tasso di 'provisioning' di 585 punti base, 172 al netto degli effetti economici.

Di conseguenza, il risultato operativo netto del gruppo nel 2017 è risultato negativo per circa 3,98 miliardi di euro a fronte di un valore negativo di 2,84 miliardi nel 2016.

La raccolta complessiva (193,6 miliardi) mostra un calo del 4,5%, mentre l'esposizione dei crediti deteriorati lordi a fine dicembre è stata di 45,1 mld, -700 milioni rispetto a fine 2016 "e sostanzialmente stabile rispetto al 30 settembre 2017".

"Al netto dei crediti deteriorati lordi 'in via di dismissione', l'esposizione lorda passerebbe a 20,9 miliardi", spiega il comunicato.

A fine 2017 il common equity tier 1 ratio era al 14,8% (8,2% nel 2016) ed il total capital ratio al 15% (da 10,4%).

La percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 67,2%, dal 55,6% del 31 dicembre 2016 e dal 66,4% di fine settembre.

Stabili i principali indicatori di asset quality (pro forma per il portafoglio in via di dismissione di 24,2 miliardi): 'gross npe ratio' al 21,4%, 'net npe ratio' al 12%.

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