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Nigeria dà ok a vendita asset Eni, Equinor dopo mesi di rinvii

Logo Eni a Vancouver

ABUJA (Reuters) - L'autorità nigeriana per la regolamentazione del settore del petrolio upstream ha approvato ieri la vendita di due importanti asset onshore da parte di Eni e della norvegese Equinor , dopo mesi di rinvii.

La Nigerian Upstream Petroleum Regulatory Commission (Nuprc) ha dato il via libera alla cessione a Oando della controllata locale di Eni, Nigerian Agip Oil Company (Naoc). Luce verde anche alla vendita dell'asset Equinor al nuovo operatore Project Odinmim, ha annunciato ieri il responsabile dell'agenzia, Gbenga Komolafe.

Gli accordi erano in sospeso da mesi, in quanto richiedevano l'approvazione del ministro del Petrolio in base a una legge sull'industria petrolifera promulgata recentemente.

L'approvazione per la vendita di asset da 1,3 miliardi di dollari di Exxon Mobil a Seplat e per la cessione di Shell a Renaissance sono ancora in sospeso.

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"La cerimonia di firma si svolgerà nei prossimi giorni", ha detto Komolafe.

A settembre, Eni aveva già annunciato la vendita della controllata Naoc a Oando. L'accordo comprendeva gli interessi in quattro Oml (Oil Mining Leases): 60, 61, 62 e 63.

Secondo un grafico mostrato da Nuprc, delle quattro transazioni nel settore petrolifero effettuate finora, due sono state approvate, una è stata segnalata con bandiera gialla e l'altra è rimasta in sospeso.

Le major petrolifere che operano in Nigeria hanno abbandonato i giacimenti onshore, per via di furti, vandalismo e inquinamento, per concentrarsi sulle esplorazioni in acque profonde.

A maggio, la Nuprc ha offerto approvazioni più rapide per le vendite di asset in sospeso da parte delle major a condizione che queste si assumessero la responsabilità delle fuoriuscite di petrolio e risarcissero le comunità piuttosto che aspettare che le responsabilità fossero stabilite dalle autorità, cosa che potrebbe portare a ulteriori ritardi negli accordi.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Francesca Piscioneri)