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Parlamento vota stime governo, sabato manovra da 24,5 miliardi

Il premier Matteo Renzi e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. REUTERS/Tony Gentile (Reuters)

di Giuseppe Fonte ROMA (Reuters) - Al vaglio del Parlamento il nuovo quadro macroeconomico e di finanza pubblica del governo, passo necessario perché sabato prossimo il Consiglio dei ministri approvi la manovra da 24,5 miliardi di interventi nel 2017. La Camera ha già votato con 355 sì, il Senato è alle ultime fasi del dibattito prima del voto. Camera e Senato sono chiamati ad esprimersi sulle risoluzioni di maggioranza relative alla Nadef, la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. Come da prassi, la revisione delle stime di deficit rispetto ad aprile richiede anche un voto separato a maggioranza assoluta. L'esecutivo guidato da Matteo Renzi vede il Pil in crescita dallo 0,8% atteso nel 2016 all'1% del 2017, anno nel quale la dinamica tendenziale del prodotto è indicata a 0,6%. L'effetto di stimolo sarebbe dovuto non solo alle riforme ma anche al deficit, indicato al 2% del Pil a fronte di un 1,6% tendenziale. La legge di Bilancio conterrà infatti una manovra netta espansiva da circa 6 miliardi. Il Parlamento deve autorizzare il governo anche ad alzare l'asticella del deficit fino al 2,4% del Pil per finanziare le spese legate al sisma di fine agosto e all'emergenza migranti. Bisognerà naturalmente vedere come andrà il negoziato con la Commissione europea, dalla quale sono arrivati segnali di parziale apertura. Intanto, però, lo scenario tracciato dal governo non ha convinto l'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), che si è rifiutato di validare gli obiettivi programmatici della Nadef parlando di stime affette da "eccesso di ottimismo". Nonostante la censura, il governo ha confermato le stime. Rispetto alle valutazioni dell'Upb "lo scarto è contenuto e a noi sembra non significativo anche in termini statistici", ha detto ieri sera il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, in commissione Bilancio a Montecitorio. L'opinione dell'Upb non ha carattere vincolante né per il governo né per il Parlamento, dal momento che le procedure del Fiscal compact, il nuovo Patto di stabilità europeo, si ispirano al principio "rispetta o spiega". Padoan ha illustrato ai deputati la struttura della manovra, che conterrà misure complessive per 24,5 miliardi con 18,4 miliardi di coperture. Oltre a confermare la sterilizzazione dell'Iva (15 miliardi), il ministro ha annunciato 347 milioni per misure sulla competitività di Industria 4.0 come il super e l'iper ammortamento, gli incentivi all'acquisto di macchinari industriali. Quasi 4 miliardi serviranno a finanziare maggiori investimenti in opere pubbliche, la messa in sicurezza delle scuole, il rifinanziamento del Fondo di garanzia per le Pmi e l'estensione al 2017 delle detrazioni sulle ristrutturazioni edilizie. Circa 3 miliardi sono previsti per le politiche sociali, tra le quali rientrano le misure in campo previdenziale e le risorse necessarie al rinnovo del contratto nel pubblico impiego. Prenotano altri 2 miliardi le cosiddette spese indifferibili come la cassa integrazione, la manutenzione di strade e ferrovie, le missioni militari all'estero e i finanziamenti all'Università. Tra le coperture figurano 8,5 miliardi di non precisate entrate aggiuntive. Renzi ha sempre sostenuto che il governo non aumenterà le tasse. L'ultima volta che le entrate erariali sono aumentate risale ad ottobre 2013, quando l'Iva salì al 22%. Sul sito www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia