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Pay tv, fonte: prima udienza su Mediaset-Vivendi il 21 marzo

MILANO (Reuters) - Il Tribunale di Milano ha fissato per il 21 marzo la prima udienza del procedimento civile tra Mediaset e Vivendi sulla cessione al gruppo francese della pay tv del Biscione, riferisce una fonte legale italiana, aggiungendo che l'azienda controllata dalla famiglia Berlusconi non ha ancora deciso se presentare una richiesta di procedura d'urgenza. Mediaset ha chiesto a Vivendi il rispetto del contratto firmato in aprile sull'acquisto del 100% di Mediaset Premium e che i francesi invece vorrebbero modificare. Il perfezionamento era atteso per il 30 settembre e Vivendi sostiene che oltre quella data il contratto potrebbe non essere più valido. Il ricorso a una procedura d'urgenza (ex art.700), in caso dell'accoglimento della eventuale istanza di Mediaset, obbligherebbe Vivendi a dare immediatamente esecuzione al contratto, in attesa della decisione nel merito che arriverà al termine del procedimento civile. Qualunque decisione nell'ambito della procedura ex articolo 700 non pregiudicherebbe in alcun senso comunque il procedimento civile ordinario. Il fatto che a Cologno Monzese non abbiano ancora deciso se procedere d'urgenza alimenta le ipotesi di una trattativa fra i due colossi dei media per tentare di trovare una soluzione extragiudiziale. Tuttavia, non più tardi di una settimana fa, Mediaset ha depositato presso l'autorità di vigilanza del mercato francese (AMF) un esposto in cui si contesta la veridicità di alcuni passaggi della relazione semestrale di Vivendi che riguardano il contenzioso in corso su Premium per chiedere una correzione. Nella nota semestrale sui conti, il gruppo di Vincent Bolloré ha scritto che l'accordo di aprile per l'acquisto di Mediaset Premium era "soggetto" a una due diligence di Deloitte da cui è emerso che "i numeri forniti in precedenza non erano realistici e fondati su basi gonfiate artificialmente". Nell'esposto Mediaset ribadisce che le condizioni cui era subordinato l'accordo erano il numero di abbonati e l'Arpu a fine 2015, non al conseguimento di eventuali piani prospettici. Mediaset sostiene inoltre che il contratto di compravendita non era condizionato all'esito della due diligence. Ieri sera l'AD di Sky Italia, Andrea Zappia, pur sottolineando che non c'è interesse per Premium, non è sembrato chiudere del tutto la porta all'acquisto della pay-tv, qualora la vendita ai francesi non dovesse andare a buon fine. Di recente un grosso broker, Ubs, è tornato a caldeggiare questa tesi sottolineando che l'operazione presenterebbe vantaggi per entrambi i gruppi. (Emilio Parodi, Giancarlo Navach) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia