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Pd, Renzi nomina Guerini e Serracchiani vicesegretari "di fatto"

ROMA (Reuters) - Il portavoce del Pd Lorenzo Guerini e la governatrice del Friuli Venezia-Giulia Debora Serracchiani reggeranno da oggi il partito, fino a dopo le elezioni europee, anche se sarà poi l'assemblea nazionale a nominarli formalmente vice segretari. Nel frattempo, il Pd dovrà lavorare "pancia a terra" per vincere le elezioni - si vota anche per 4.000 comuni e due regioni - rivendicando i primi successi del governo di Matteo Renzi. Lo ha annunciato oggi lo stesso premier, che è anche segretario del partito, durante una riunione della direzione. Guerini e la Serracchiani saranno per il momento coordinatori della segreteria, ha detto Renzi, che ha invitato le minoranze del partito a un confronto sulla possibilità di modificare la composizione dell'organo esecutivo del partito. "Non ho intenzione di gestire il partito come avanza-tempo", ha detto Renzi. "La scelta di Guerini e della Serracchiani è uno strumento a garanzia, non un elemento di polemica interna", ha aggiunto il leader rivolto alla minoranza, che contesta la decisione di indicare due reggenti. "Se le varie realtà nel partito hanno voglia, di confrontarsi nella riorganizzazione della segreteria, noi ci siamo", ha commentato il segretario. Dopo le elezioni, a giugno o a luglio, sarà poi l'assemblea nazionale a dover ratificare la scelta. In attesa di chiudere le liste dei candidati per il Parlamento europeo - il 7 o l'8 aprile - Renzi ha spronato oggi il suo partito a lavorare per vincere le elezioni, anche in vista del semestre di presidenza italiano dell'Unione europea. Oggi un sondaggio Ixé sulle intenzioni di voto dà al Pd il 30,5% per le europee, contro il 25% del M5s e il quasi 21% di Forza Italia. "Il Pd oggi ha una responsabilità enorme: a 60 giorni dalle elezioni ha la responsabilità di aver messo in moto un cantiere di cambiamento che suscita aspettative e speranze", ha detto il segretario-premier, invitando a fare campagna elettorale sulle misure annunciate dal governo in tema di eguaglianza sociale (ma non ancora attuate), come l'aumento in busta paga grazie alla riduzione del cuneo fiscale o la riduzione dell'Irap. "Si è messa in moto fuori di qui la speranza, non per merito nostro, qualcuno potrebbe dire per calcolo statistico dopo mesi di rassegnazione e stanchezza". Renzi ha ribadito di non volere che il suo nome compaia sul simbolo elettorale del Pd alle elezioni e ha invitato anche a non candidare quelli che ha definito "specchietti per le allodole", cioè candidati eccellenti ma che non intendano poi andare a lavorare all'Europarlamemto. Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia