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Rai, governo va sotto al Senato su delega canone

ROMA (Reuters) - Il governo è stato battuto oggi al Senato per soli tre voti su un articolo del ddl sulla Rai che dà la delega al governo per varare entro un anno un decreto sul finanziamento dell'azienda pubblica radio-tv, mettendo a rischio il percorso della riforma. Intanto, è stata convocata per il 4 agosto la prima seduta della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai per nominare sette dei nove membri del cda aziendale, utilizzando la vecchia legge. Gli altri due, compreso il presidente, sono nominati invece dall'assemblea dei soci Rai, dunque sostanzialmente dal ministero del Tesoro. L'iter è stato avviato dopo che il governo, temendo l'allungamento dei tempi per la riforma alla Camera (che ormai esaminerà il testo a settembre), ha deciso di nominare i nuovi vertici di viale Mazzini con la legge Gasparri, che pure il premier Matteo Renzi aveva annunciato di voler cambiare per ridurre il peso dei partiti sulla Rai. Nel testo della riforma, l'esecutivo ha infatti inserito un emendamento che prevede una fase di transizione con l'aumento da subito dei poteri del direttore generale, che diventerebbe una sorta di amministratore delegato. Il risultato di oggi è stato determinato dalla confluenza dei voti dell'opposizione e della minoranza Pd, e provocherà sicuramente un allungamento dei tempi della riforma. L'articolo bocciato riguarda la revisione della normativa in materia di canone di abbonamento. La Rai registra un'evasione record del canone, e per questo nei mesi scorsi esponenti del governo avevano proposto di inserire la voce del finanziamento Rai nella bolletta elettrica. Secondo il calendario di Palazzo Madama, il voto finale sulla riforma dovrebbe tenersi domani. (Massimiliano Di Giorgio) Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia