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Consultazioni, domani prima riunione maggioranza su programma

Il presidente del Consiglio incaricato Matteo Renzi ieri al Qurinale. REUTERS/Max Rossi (Reuters)

di Roberto Landucci e Massimiliano Di Giorgio ROMA (Reuters) - Il presidente del Consiglio incaricato Matteo Renzi ha iniziato questa mattina alla Camera le consultazioni con i gruppi parlamentari in vista della costituzione di un nuovo governo, che per il ministro uscente degli Affari regionali, Graziano Delrio, sarà pronto entro il fine settimana. La giornata ha registrato il sostanziale via libera del Nuovo centrodestra di Angelino Alfano con alcuni paletti sul programma (no alla patrimoniale) e ha riservato come unica sorpresa quella del gruppo delle autonomie del Senato (Gal), finora all'opposizione, che ha parlato di "dialettica interna", lasciando intendere che Renzi potrebbe raccogliere qualche voto anche da questo gruppo del centrodestra. Sul lavoro Alfano ha detto che "più si smonta la Fornero più si creano posti di lavoro" e ha insistito sulla difesa del "ceto medio". Domani pomeriggio ci sarà una riunione per studiare "la compatibilità sui programmi" delle forze che sosterranno il governo, ha detto Alfano. "Vogliamo un garantista alla Giustizia e all'Economia uno che non sia in contrasto con le nostre idee", ha aggiunto il vicepremier. I piccoli partiti di centro hanno ribadito che sosterranno Renzi, ma, come ha detto Stefania Giannini di Scelta Civica, che punta al ministero dell'Istruzione, "bisogna mettere la faccia" nell'esecutivo. La segreteria del Pd cerca invece di mettere la sordina al toto-ministri, tanto che nel pomeriggio in una nota smentisce "alcune ricostruzioni di stampa relative ad ipotetici accordi fatti in sede di consultazioni di governo [...] Tutto è alla luce del sole". Renzi è entrato stamani a Montecitorio in orario, dribblando i cronisti. Prima di lui è giunto Delrio, uno degli esponenti Pd più vicini al segretario, che ai giornalisti ha detto: "Siamo pronti per fine settimana". Per il portavoce della segreteria Pd, Lorenzo Guerini, che partecipa alle consultazioni, "sul programma dovremmo essere pronti al più tardi giovedì, per la squadra di governo forse ci vorrà un altro giorno". Proprio giovedì si riunirà la Direzione del partito in cui Renzi dovrebbe esporre il programma del suo esecutivo e nell'attesa Gianni Cuperlo, che in rappresentanza della minoranza del partito ha raggiunto Renzi a Montecitorio nel pomeriggio per un incontro di mezz'ora, ha chiesto di "conoscere l'asse politico del futuro governo". Il primo a incontrare Renzi nella sala del Cavaliere è stato Bruno Tabacci, a capo della delegazione del Centro democratico, alleato del Pd alle elezioni, che ha definito Renzi "l'ultima carta per il Paese" GAL, ORA ALL'OPPOSIZIONE: SU RENZI "DIALETTICA NEL GRUPPO" Ha aperto invece al possibile allargamento della maggioranza di governo il portavoce di Grandi autonomie e Libertà: "Il gruppo ha al suo interno una certa dialettica, che sarà sviluppata nei prossimi giorni, una volta letto il programma e sentita l'illustrazione che il governo farà nelle aule del Parlamento", ha detto il senatore Mario Ferrara. Gal raccoglie 11 senatori nella Camera alta, dove la maggioranza del precedente governo Letta si reggeva su Pd (108 seggi), Ncd di Angelino Alfano (31 seggi) e i centristi divisi in Scelta civica (8 seggi) e Per L'Italia (12 seggi), più il gruppo per le Autonomie (12 seggi). Diversi osservatori hanno speculato sulla possibilità che l'appoggio a Renzi possa giungere al Senato anche da una pattuglia di "dissidenti" del M5s. L'assemblea dei parlamentari del movimento, che doveva decidere se partecipare alle consultazioni, è stata interrotta da un messaggio via web dei fondatori Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, che hanno indetto un instant-referendum via Internet tra gli iscritti fino alle 22,00 sull'argomento: "Consultazioni con Renzie: sì o no?". Poi l'incontro con Alfano. Domani le consultazioni termineranno con Forza Italia e Pd. Renzi ha visto stamani anche Per l'Italia, il gruppo che riunisce l'Udc e i parlamentari del ministro della Difesa Mario Mauro e che nel governo uscente era rappresentato, oltre che da Mauro, dal ministro della Pubblica amministrazione Giampiero D'Alia. Mauro ha dato "la disponibilità a concorrere alla formazione di un governo a condizione che abbia l'orizzonte della legislatura", cioè si concluda nel 2018. E a garanzia di ciò chiede che la riforma elettorale, nuovamente in stand by alla Camera, non entri in vigore prima della riforma costituzionale sull'abolizione del bicameralismo. La Lega Nord, invece, ha ribadito che rimarrà all'opposizione. Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia