RES PUBLICA - Cdp, torna lo Stato imprenditore? Una Mediobanca pubblica?

di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - Cambia o non cambia? E se cambia, in quale direzione? La decisione del governo di cambiare con un anno di anticipo i vertici di Cdp ha il sapore della scossa, in quale direzione non è chiaro. Giuseppe Guzzetti garantisce che "il governo non vuole cambiare la missione della Cdp". Parla soprattutto per difendere presso le sue Fondazioni (che detengono il 18,4% della Cassa) il modo, imbarazzato, in cui lui ha gestito il rapporto con il governo. "Non cambia" è il mantra che ripetono anche Matteo Renzi e Andrea Guerra, per rassicurare. A chi teme ribaltoni si risponderebbe con la mossa di lasciare Franco Bassanini alla presidenza di Metroweb, società piccola per ora ma posizionata strategicamente sul crocevia per lo sviluppo della banda larga. Intanto il governo mette alla guida della Cassa un banchiere d'affari fidato quale Claudio Costamagna. "Emerge la possibilità che la Cdp di Costamagna si ritagli un ruolo di cabina di regia lasciando ad altri [Fsi, F2i] il compito di intervenire direttamente nelle aziende target", ha scritto ieri Dario Di Vico sul Corriere della sera. Cabina di regia? Se tornano le politiche industriali, in quale direzione? "Occorre chiarirsi le idee sui compiti che le si vogliono assegnare [alla Cassa]. I quali non possono consistere in fare ciò che farebbe (meglio) un investitore privato", ammonisce oggi Francesco Giavazzi. Una nuova Iri? Come dice Di Vico, i bracci armati probabilmente saranno altri. La nuova Cdp assomiglierà piuttosto a una sorta di Mediobanca pubblica, a dirigere e vigilare sul traffico. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia