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Salva Roma, Renzi: domani decreto in Consiglio ministri

Il sindaco di Roma Ignazio Marino in bicicletta per le strade della Capitale. REUTERS/Alessandro Bianchi (Reuters)

di Massimiliano Di Giorgio e Giuseppe Fonte ROMA (Reuters) - Dopo il ritiro del cosiddetto decreto Salva Roma alla Camera, il Consiglio dei ministri varerà domani un nuovo provvedimento per colmare il buco nel bilancio della Capitale. Lo dice il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, confermando quanto riferito a Reuters da tre diverse fonti. Il decreto stanziava per Roma 485 milioni di euro, in gran parte destinati al bilancio 2013. Ieri, una fonte politica aveva parlato a Reuters di un decreto specifico per il bilancio della Capitale e di un disegno di legge per altre misure contenute nel vecchio decreto, tra cui misure per le inondazioni in Sardegna, per l'Expo 2015 di Milano e per altri enti locali. Un'altra ipotesi, ha riferito oggi un'altra fonte a conoscenza del dossier, potrebbe riguardare l'allungamento della scadenza entro cui i Comuni debbono chiudere i bilanci consuntivi. In attesa che entri in vigore il nuovo decreto, spiegano fonti del Campidoglio, è escluso che il Comune di Roma debba tagliare immediatamente i servizi, perché c'è tempo almeno fino al 30 aprile per chiudere il bilancio 2013, sul quale, secondo il provvedimento cassato, sarebbero andati circa 320 milioni di euro. Il decreto prevedeva che altri 165 milioni di trasferimenti andassero sul bilancio 2014. A quella cifra vanno sommati poi, secondo una fonte a conoscenza del dossier, altri 115 milioni di "interessi", cioè la cifra risultante dalla riscrittura dei rapporti tra debitori e creditori durante la gestione commissariale. Il totale è 600 milioni di euro, cioè il "buco" rimasto nei conti romani rispetto agli oltre 800 che il sindaco Ignazio Marino aveva annunciato di aver trovato nella primavera scorsa, all'atto del suo insediamento. Per presentare il bilancio di previsione 2014, attualmente i Comuni hanno tempo ugualmente fino al prossimo 30 aprile. MARINO LANCIA ALLARME, RENZI LO RASSICURA Nel frattempo, mentre i tecnici del ministero dell'Economia e del Campidoglio sono al lavoro sul nuovo testo, il sindaco Marino ha minacciato oggi di bloccare da domenica prossima la città. "Io da domenica blocco la città. Quindi le persone dovranno attrezzarsi: fortunati i politici del palazzo che hanno le auto blu, loro potranno continuare a girare, i romani non potranno girare", ha detto Marino, ex senatore del Pd e sostenitore di Matteo Renzi nelle primarie per la guida del partito nel dicembre scorso. Dopo lo sfogo, però, il sindaco ha avuto una telefonata col premier, riferisce una fonte governativa, che l'ha rassicurato sull'intenzione del governo di approvare rapidamente un nuovo provvedimento. La decisione dell'esecutivo di ritirare il decreto, annunciata ieri a Montecitorio dal ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, è stata motivata con lo scarso tempo a disposizione prima della scadenza del provvedimento - domani - e con l'ostruzionismo di Lega Nord e Movimento 5 stelle. Nelle settimane scorse, nel caso del decreto Imu/Bankitalia, la presidente della Camera Laura Boldrini aveva fatto ricorso per la prima volta alla ghigliottina, una contestata prassi regolamentare che consente di azzerare i tempi degli interventi impedendo così l'ostruzionismo su provvedimenti urgenti. Alla mossa della presidente ha fatto seguito la "guerriglia" dei parlamentari grillini, che hanno cercato di bloccare per due giorni l'attività delle commissioni e che si sono scontrati anche con alcuni deputati Pd e centristi. La Boldrini, però, ha fatto sapere che non intendeva ricorrere di nuovo a una simile decisione, e il governo ha preferito ritirare il decreto. (In Redazione a Roma Giselda Vagnoni, 06 +390685224380, fax +39068540860, massimiliano.digiorgio@thomsonreuters.com)) Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia