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Tensioni sui bancari. Le cattive notizie non finiscono mai

A Piazza Affari non si allentano le tensioni sui titoli del settore bancario che anche oggi stanno vivendo una seduta tutta in discesa, pesando e non poco sull'andamento dell'indice Ftse Mib.

La peggiore performance è quella di Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) che lascia sul parterre il 5,35%, seguito da Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) che perde il 4,73%, mentre Banca Popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) e Banca Popolare dell'Emilia Romagna viaggiano in rosso rispettivamente del 3,76% e del 3,6%.

La situazione non è tanto migliore per Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) che flette del 3,3%, seguito da Banca Monte Paschi e Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) che arretrano del 2,73% e del 2,44%, mentre si difende meglio Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) che contiene le perdite all'1,56%.

Il Fondo di risoluzione ha bisogno di altri 1,5 mld di euro

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A mettere sotto pressione il comparto contribuiscono le indicazioni di stampa, riportate in particolare dal Messaggero, che parla di una nuova tegola in arrivo sulle banche italiane. Il quotidiano segnala che il fondo di risoluzione ha bisogno di altri 1,5 miliardi di euro, per coprire la differenza tra il probabile incasso della cessione delle quattro good bank e il patrimonio netto delle stesse, pari a 1,8 miliardi di euro.

Le quattro banche salvate potrebbero essere cedute ad un prezzo inferiore alle attese e i proventi dovrebbero essere inferiori alle somme già concesse da Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi Banca, Banco Popolare e Banca Monte Paschi.
Per questo motivo si starebbe correndo ai ripari e stando a quanto riporta il Messaggero, alla banche italiane potrebbero essere chiesto di anticipare altre due rate al Fondo di Risoluzione per un controvalore di 1,5 miliardi di euro.

Gli impatti attesi sulle banche dal nuovo esborso

Gli analisti di Equita SIM hanno calcolato che in base ai versamenti precedenti, l'impatto negativo sul Common Equity Tier 1 sarebbe di circa 5 punti base per Unicredit, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Banca Popolare di Sondrio e Creval, mentre per le altre banche sarebbe di 10 basis points.

In base alla capitalizzazione di mercato sarebbero più penalizzati gli istituti di credito con il minor rapporto capitalizzazione di mercato/depositi e quindi la SIM milanese fa i nomi di Banca Monte Paschi e di Banca Carige (Dusseldorf: -BJ51.DU - notizie) , con un impatto negativo del 5%, mentre per le altre sarebbe pari a circa l'1%.

Gli analisti confermano view negativa sui bancari

Intanto Equita SIM mantiene una view negativa sul settore bancario di Piazza Affari, dal momento che secondo gli analisti servono più azioni strutturali per accelerare la redditività e/o un contesto macro più favorevole affinchè si possa adottare una visione più costruttiva sul comparto.

Dopo la diffusione dei conti del primo trimestre, gli esperti della SIM milanese hanno deciso di ridurre del 5% e stime del settore bancario, tagliando ulteriormente l'utile del 7% per via di un minor net interest income.
Per quanto riguarda i principali trend dei primi tre mesi dell'anno, gli analisti fanno notare che il net interest income non si è ancora stabilizzato e che il contesto dei prossimi trimestri resta sfidante, vedendo ulteriore pressione sui margini.

Indicazioni favorevoli arrivano dalla qualità dell'attività, con lo stock di crediti non performanti che si è stabilizzato, tanto che al SIM milanese crede che il rischio di downside sulle stime sia ora limitato.

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