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Vino: la Francia batte l'Italia nella produzione

Milano (TMNews) - Vendemmia italiana a rischio. Quella di quest'anno potrebbe essere la più scarsa dal 1950, con una produzione di vino prevista in calo fino a 41 milioni di ettolitri, con un taglio di oltre il 15% rispetto al 2013. Sono le stime di Coldiretti che spiega i dati con gli effetti del maltempo. Nonostante la forbice delle previsioni in questa fase, è ormai certo che l'Italia perderà il primato mondiale nella produzione di vino a vantaggio della Francia dove le stime per il 2014 danno una produzione di 47 milioni di ettolitri, secondo il ministero dell'Agricoltura d'oltralpe. I tagli produttivi maggiori si dovrebbero verificare nelle Regioni del Sud, mentre le regioni del Centro sono le uniche a registrare un aumento. Il raccolto, inoltre, è in calo in tutte le regioni del Nord. La vendemmia in Italia coinvolge 650mila ettari di vigneti e oltre 200mila aziende vitivinicole che generano 9,5 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino, realizzato per oltre la metà all'estero e con una ricaduta occupazionale stimata complessivamente in 1,25 milioni di persone.

(KIKA) - Se in campo calcistico l'Italia vanta ancora un primato sui cugini d'Oltralpe dopo la famosa finale dei Mondiali del 2006 in Germania - quella della testata di Zidane a Materazzi, per capirci - dal punto di vista della produzione vitivinicola è invece la patria dello Champagne a salire al primo posto del podio nel 2014.

L'anno scorso è stata l'Italia a conseguire il primato, ma quest'anno la produzione del nostro paese ha subito un brusco stop, facendo crollare la produzione e portando il nostro livello al solo terzo posto, dopo Francia e Spagna.

Questo secondo i dati elaborati e divulgati da Assoenologi, che ritoccano le stime già avanzate un paio di mesi fa. "Rispetto alle prime valutazioni, molte sono le differenze, sia per quantità che per qualità, visto che in molte zone si riscontrano produzioni decisamente più contenute rispetto a quelle ipotizzate a fine agosto", ha spiegato Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi.

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Il problema del nostro vino è da ricercarsi nella minore quantità di uva di quest'anno, che ha reso circa 40 milioni di ettolitri di vino, vale a dire -4% rispetto alle prime previsioni e -17% rispetto ai 48,2 milioni di ettolitri del 2013 (dato Istat). La Francia, in base agli ultimi dati, dovrebbe produrre 47 milioni di ettolitri (+11% rispetto al 2013), mentre la Spagna, dopo l’exploit dello scorso anno, si attesterebbe sui 45 milioni di ettolitri (-13,5%).

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Qualche notizia positiva invece arriva dai mercati, che incoronano comunque il vino italiano come il più venduto al mondo. Grande aiuto ha dato la diffusione dello spumante in generale, in particolare con il Prosecco, che ha consentito picchi di aumento di valore di oltre il 15%.

Per quanto riguarda le regioni, la numero uno in produzione è il Veneto, con una previsione di 7,8 milioni di ettolitri. In Piemonte si stima una diminuzione del 15% rispetto alla passata vendemmia, così come un po’ tutte le regioni vitivinicole italiane manifestano un calo produttivo.

I consumi di vino in Italia, invece, continuano a calare: il 2014 si chiuderà sui 39 litri pro-capite, contro i 45 litri del 2007.