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Alitalia, per Cgil, Cisl, Ugl referendum era abrogativo, quindi accordi validi

Un logo di Alitalia in un ufficio di Caracas REUTERS/Christian Veron (Reuters)

FIUMICINO (Reuters) - Dopo l'esito del referendum sugli accordi per la riduzione del costo del lavoro e gli esuberi, la palla torna in mano ai manager della compagnia di bandiera. Toccherà infatti ai vertici di Alitalia dirimere la questione delle divergenti interpretazioni date dalle organizzazioni sindacali dell'esito della consultazione dei lavoratori. Sarà dunque la compagnia a far sapere se considerare valide o meno le intese. Bisognerà aspettare ancora qualche ora, visto che è in corso l'assemblea degli azionisti che deve approvare il bilancio 2013, chiuso secondo le anticipazioni date da Reuters con circa 570 milioni di perdita, e approvare un aumento di capitale che faccia fronte ad eventuali altre partite negative che dovessero emergere prima dell'integrazione con il vettore del golfo Etihad. Questa mattina il vice-direttore generale business di Alitalia, Giancarlo Schisano, prima di entrare in azienda, commentando con i giornalisti alcune indiscrezioni di stampa, aveva detto che Etihad chiede "partecipazione ai dipendenti, vuole la pace sociale". L'Ad, Gabriele Del Torchio, aveva poi smentito - "non ne sono a conoscenza" - le indiscrezioni del Corriere della Sera che aveva parlato di un ultimatum al 28 luglio posto dall'Ad James Hogan per chiudere con soddisfazione l'intesa anche con i sindacati. Anche una fonte vicina a Etihad ha smentito l'esistenza di un ultimatum. Oggi i dipendenti della compagnia aerea italiana erano stati chiamati a dare l'assenso agli accordi firmati con l'azienda che prevedono circa 1.600 esuberi, un taglio del costo del lavoro per 31 milioni nel 2014 e un nuovo contratto. Si tratta di intese che, insieme alle operazioni sul capitale, sono state richieste dai manager di Etihad per dare corso all'integrazione fra le due società con l'acquisto del 49% della nuova Alitalia da parte della compagnia emiratina. Il referendum non ha raggiunto il quorum e i sindacati hanno cominciato a discutere sugli effetti di questo esito della consultazione. I primi a parlare sono stati gli esponenti della Uil Trasporti, prima per bocca del segretario nazionale Mario Veneziani che ha detto che "gli accordi non sono validi", poi con il segretario generale Claudio Tarlazzi che ha parlato invece di "referendum in Alitalia non valido". Con una nota ufficiale Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl rivendicano la validità degli accordi siglati con Alitalia in quanto la consultazione era abrogativa. "Su 3.555 votanti hanno dato parere favorevole alle intese in 3.022, contrari 475, bianche/nulle/astenuti 58 pari. Trattandosi di referendum abrogativo, sulla base delle regole dell’accordo sulla rappresentanza, resta confermata la validità degli accordi", scrivono le tre organizzazioni dei lavoratori. A sbrogliare la matassa di interpretazione dovrà essere ora l'azienda. (Alberto Sisto) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italianoLe top news anche su www.twitter.com/reuters_italia