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Banche, Renzi in aula per sfiducia nega conflitto interessi Boschi

Matteo Renzi in una immagine di archivio. REUTERS/Pierre Albouy (Reuters)

ROMA (Reuters) - Il governo targato Matteo Renzi non conosce favoritismi e nella vicenda delle quattro banche salvate non vi è alcun conflitto di interessi per il ministro Maria Elena Boschi, il cui padre è stato vice presidente Banca Etruria, uno degli istituti aiutati dal decreto dell'esecutivo. A difendere l'operato del governo lo stesso premier nel suo intervento in aula al Senato dove si discutono le due mozioni di sfiducia presentate sulle misure di salvataggio di Banca Etruria, CariChieti, CariFerrara e Banca Marche. Le due mozioni contro l'esecutivo, che saranno votate in serata, sono state presentate dal centrodestra e dal Movimento Cinque Stelle e denunciano in particolare un conflitto per la vicenda di Banca Etruria. "Questo governo ha commissariato Banca Etruria come altre banche senza riguardo a nomi e cognomi di chi faceva parte dei cda, la Banca d'Italia ha sanzionato i familiari di un ministro e non c'è stato neanche un solo avvenimento che possa far parlare di conflitto di interessi né per il ministro Boschi né per nessun componente del governo", ha detto il premier alla cui destra sedeva la ministra delle Riforme. "Non c'è alcun conflitto di interessi ma il tentativo di salvare 1 milione di correntisti e 7.000 stipendi. Se volete mandarci a casa per questo, fatelo", ha concluso il premier che non ha fatto menzione all'accordo sulla bad bank siglato ieri con l'Europa, se non per parlare di "grande discussione" sulla necessità di contenere i crediti deteriorati. Dato che l'esecutivo conta su una maggioranza più stretta al Senato rispetto alla Camera, il passaggio parlamentare è una questione sensibile. Sia il centrodestra che il M5s hanno detto che voteranno entrambe le mozioni. Sarà interessante vedere anche la posizione di Ala, il gruppo dell'ex coordinatore di Fi Denis Verdini, che nei giorni scorsi ha votato sì alla riforma costituzionale. Le opposizioni contestano anche il decreto legge sulle banche popolari, varato dal governo all'inizio del 2015. Il centrodestra ha chiesto già l'istituzione di una commissione d'inchiesta sulle banche, e il Pd ha presentato una proposta di legge per una commissione bicamerale che indaghi sul sistema bancario negli ultimi 15 anni. (Massimiliano Di Giorgio, Francesca Piscioneri) Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su http://www.twitter.com/reuters_italia