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Dopo Renzi, anche Padoan esclude aumento Iva in 2018

Def, Padoan: stop consolidamento conti sarebbe rovinoso REUTERS/Yves Herman (Reuters)

ROMA (Reuters) - Il governo rinnova l'impegno a disinnescare gli aumenti di Iva e accise che nel 2018, a legge invariata, assicureranno quasi 20 miliardi di euro. La precisazione arriva dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, dopo che ieri l'ex premier Matteo Renzi ha ribadito la sua contrarietà a qualsiasi aumento di imposte sui consumi. Le cosiddette clausole di salvaguardia valgono circa l'1,1% del Pil, ha ricordato in Senato Padoan. La manovra correttiva varata per decreto l'11 aprile "sterilizza una parte di questo aumento, che quindi resta contemplato a legislazione vigente per un valore di poco inferiore allo 0,9%". "L'intendimento del Governo nell'impostazione della prossima legge di Bilancio prevede di escludere tale aumento attuando una manovra alternativa", ha detto il ministro. La prossima legge di Bilancio vale pertanto almeno 17 miliardi, cioè un punto di Pil, perché centrare il target di deficit all'1,2% richiede un'ulteriore correzione di 0,1 punti. Renzi ieri ha ribadito che l'ultimo aumento dell'Iva risale a ottobre 2013 e tale deve restare. Domenica, al Messaggero, Padoan aveva definito lo scambio tra aumento dell'Iva e riduzione del cuneo fiscale "un'opzione sostenuta da buone ragioni". La ricetta è nota come svalutazione fiscale e punta a rendere più competitive le imprese esportatrici spostando il prelievo fiscale dal reddito ai consumi. Oggi il ministro ridimensiona le due dichiarazioni: "Posso avere delle preferenze ma non sono inossidabili. Spero che il dibattito possa essere franco e con un po' di analisi tecnica, non solo politica". Le divisioni tra governo e maggioranza sono emerse già al momento di trovare le coperture alla manovra da 3,4 miliardi promessa all'Europa. "Il decreto completo dovrebbe arrivare domani [in Gazzetta ufficiale], mi scuso per il ritardo", ha detto Padoan. Un altro elemento di frizione riguarda le privatizzazioni: Padoan le difende ma nel Pd si è contrari a cedere quote di Poste e Ferrovie. "Le privatizzazioni sono uno strumento importante. Le decisioni vanno prese caso per caso", ha detto il ministro. Un'ipotesi allo studio prevede il conferimento a Cassa depositi e prestiti (Cdp) di partecipazioni per almeno 20 miliardi, secondo una fonte a conoscenza del dossier. L'operazione richiede un intervento legislativo ma Padoan esclude che "il tema Cdp sia affrontato nel decreto". Sul sito www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia