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Dollaro a massimi 2 mesi e mezzo su attese rialzo tassi dopo Fed

LONDRA (Reuters) - Il dollaro si conferma stamane vicino ai massimi da due mesi e mezzo rispetto al paniere delle principali divise internazionali; a questi livelli era salito ieri a seguito della chiusura del meeting Fed che, pur lasciando ancora fermi i tassi, ha esplicitamente indicato la possibilità che l'atteso intervento restrittivo si concretizzi in dicembre.

"Naturalmente la decisione dipenderà alla fine dai dati che usciranno nelle prossime settimane, in particolare quelli su prezzi e mercato del lavoro di ottobre e novembre" spiega l'analista di Commerzbank Antje Praefcke. "Ad ogni modo la Fed presto si ritirerà dalla corsa per l'espansione monetaria. Come conseguenza il dollaro si apprezzerà, in particolare verso l'euro".

Mentre la Fed prepara il terreno al rialzo dei tassi, dall'altra parte c'è una Bce che continua a sottolineare di essere pronta ad adottare a breve nuove misure espansive. In tal senso sono tornati ad esprimersi ieri diversi esponenti di primo piano di Francoforte, come Constancio, Praet e Coeuré, mettendo in secondo piano le dichiarazioni di segno contrario giunte dai banchieri centrali di Lettonia ed Estonia.

Il cambio euro/dollaro scambia stamane sopra quota 1,09, vicino al massimo intraday di 1,0944, dopo essere sceso ieri di oltre l'1% nel post Fed, fino a quota 1,0895.

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La valuta unica appare sulla difensiva anche nei confronti dello yen, uno yen sostenuto anche dai buoni dati di questa mattina sulla produzione industriale giapponese.

Il cambio euro/yen scambia poco sopra quota 132, dopo essere sceso nella notte fino a 131,63.

Intanto nel primo pomeriggio arriverà la prima stima sul Pil Usa del terzo trimestre: le previsioni indicano un rallentamento della crescita annualizzata a 1,6% da 3,9% del trimestre precedente, effetto della frenata delle economie emergenti.

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