Fattura elettronica, al via il 1° gennaio. Ecco cosa c’è da sapere
Dal primo gennaio 2019 entra in vigore la fattura elettronica. Non riguarderà, però, tutti i 6,2 milioni di titolari di partita Iva. Non è obbligato a passare alla e-fattura chi gode del regime di vantaggio, i titolari del regime forfettario, gli agricoltori e chi cede beni e servizi all’estero.
La fattura elettronica
La norma contenuta nella legge di Bilancio 2018 ha lo scopo di arginare l’evasione dell’Iva e far diminuire le frodi. L’obbligo riguarda sia le operazioni tra titolari di partita Iva, sia per operazioni con persone fisiche. Sono inclusi liberi professionisti, artigiani, agenti di commercio e consulenti.
Le eccezioni
Non tutti i titolari di partita Iva, però, dovranno adeguarsi alla fattura elettronica. Non è obbligato chi è incluso nel regime forfettario o di vantaggio, coloro che applicano il regime fiscale degli agricoltori e, infine, chi vende i propri servizi ad aziende o persone non residenti nel nostro Paese.
Fattura elettronica: cosa fare
Per prima cosa bisogna attrezzarsi con un pc, tablet o smartphone, oltre a un programma che permetta la compilazione della fattura in formato Xml. Il Sdi – la piattaforma informatica dell’Agenzia delle Entrate – ricevendole può estrarre le informazioni e verificare che ci siano quelle richieste per legge.
I controlli
Passati i controlli, la e-fattura arriverà al cliente in un tempo variabile da qualche minuto, fino a cinque giorni. Il sistema è anche in grado di riconoscere se la stessa fattura è già stata inviata.
Come trasmettere la fattura
La fattura elettronica può essere trasmessa al Sdi in diversi modi. Si può usare il portale online “Fatture e corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate, l’app gratuita, un canale telematico o, infine, si può anche inviare una Pec (Posta elettronica certificata).
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