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Fisco, emersione capitali con autoriciclaggio e pene ridotte

ROMA (Reuters) - Con il reato di autoriciclaggio e sanzioni meno severe in caso di frode fiscale, la nuova 'voluntary disclosure' per l'emersione dei capitali nascosti al fisco è vicina all'approdo in aula alla Camera. La commissione Finanze ha concluso ieri sera l'esame degli emendamenti e, dopo aver acquisito i pareri delle altre commissioni competenti, voterà il mandato al relatore, Giovanni Sanga (Pd) per lasciare il provvedimento all'esame dell'assemblea. Dopo il via libera di Montecitorio toccherà poi al Senato dire la sua. Il disegno di legge recepisce - con numerose novità - i contenuti del decreto approvato a gennaio dall'allora governo di Enrico Letta e mai convertito in legge. L'articolo 1 prevede che i contribuenti possano attivare la procedura di collaborazione volontaria fino a settembre 2015 per le violazioni commesse "fino al 31 dicembre 2013". Ispirata alla 'voluntary disclosure' adottata negli Stati Uniti tra 2008 e 2009, la collaborazione volontaria presuppone che gli evasori versino tutte le somme dovute in un'unica soluzione, in cambio di un regime di favore sul piano sanzionatorio e penale. Il testo della commissione riconosce i benefici della procedura a chi ha occultato i capitali sia all'estero che in Italia. Confermato l'impianto base. Si riduce "alla metà del minimo edittale" la sanzione per chi detiene o trasferisce i capitali in Italia, in Stati membri dell'Unione europea o in "Stati aderenti all'accordo sullo spazio economico europeo che consentono un effettivo scambio di informazioni con l'Italia". Nei casi diversi, la sanzione è determinata nella misura del minimo edittale "ridotto di un quarto". Sul piano penale, la voluntary disclosure esclude la punibilità per i reati di omessa e infedele dichiarazione. Nel caso dei più gravi reati di dichiarazione fraudolenta con false fatturazioni o altri artifici contabili, la pena è diminuita "fino a un quarto", cioè a un massimo di 1,5 anni. Il testo originario riduceva la pena massima a 3 anni. In questo modo il Parlamento facilita la conversione della pena detentiva in sanzione pecuniaria. I contribuenti non potranno più eludere la contestazione del reato di riciclaggio commettendo il 'reato presupposto' che ha permesso di raccogliere i capitali occultati al fisco: evasione fiscale, appropriazione indebita, false fatturazioni, traffico di stupefacenti o usura. Eliminato l'incipit "fuori dai casi di concorso del reato", il nuovo reato di riciclaggio stabilisce che "è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da 5.000 a 50.000 euro chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto non colposo ovvero compie altre operazioni in modo da ostacolare l'identificazione della loro provenienza delittuosa". La pena diminuisce tra due e otto anni e la multa tra 2.000 e 25.000 euro se il denaro e i beni provengono da delitto non colposo per il quale è stabilita la pena della reclusione non superiore nel massimo a sei anni. È il caso della frode fiscale e di molti reati societari. Lo sconto raggiunge i due terzi "per chi si sia efficacemente adoperato per assicurare le prove del reato e per evitare che l'attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori". Accogliendo le richieste di avvocati e tributaristi, il ddl stabilisce che il contribuente, aderendo alla procedura, dovrà fornire una manleva al suo consulente, garantendo sotto la propria e unica responsabilità di aver attestato il vero. Sul sito www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia