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Inps, in trim1 nuovi contratti stabili +24,1%. Renzi soddisfatto

Un lavoratore sul sito di Expo2015, lo scorso 3 aprile. REUTERS/ Giorgio Perottino (Reuters)

ROMA (Reuters) - Nel primo trimestre del 2015 le nuove assunzioni a tempo indeterminato sono state 470.785, con un incremento annuo del 24,1%, e una quota di rapporti stabili salita al 41,84% (dal 36,61%) poi al 48,2% nel solo mese di marzo. Lo riferisce l'Inps nell'Osservatorio sul precariato, precisando che sul complesso delle assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato effettuate in marzo, oltre il 57% fruisce dell'esonero contributivo triennale introdotto dalla legge di Stabilità 2015. Sempre nei primi tre mesi dell'anno, sono stati attivati oltre 1,33 milioni di contratti di lavoro mentre le cessazioni sono state 1,012 milioni con un saldo positivo di 319.873 unità (+138% su anno). Per il premier Matteo Renzi, i dati dicono "che la strada da percorrere è ancora lunga, ma la macchina finalmente è ripartita. Dopo cinque anni di crollo costante, tornano a crescere gli occupati". A chi contesta che l'aumento non è dovuto solo a nuovi contratti ma anche a stabilizzazioni e regolarizzazioni pregresse, Renzi risponde: "Era proprio quello che volevamo. E' una svolta per la vita di tanti ragazzi della nostra generazione. Perché significa un mutuo, le ferie, la maternità". Le assunzioni a tempo indeterminato sono aumentate tra gennaio e marzo (+91.277), mentre sono calati i contratti a termine (-32.117) e le assunzioni in apprendistato (-9.188), portando l'aumento complessivo delle nuove assunzioni a 49.972 unità. Considerando che nello stesso periodo sono diminuite di 135.684 unità le cessazioni di rapporti di lavoro, il saldo è pari a 185.656 unità, dice Inps. Secondo i dati diffusi dal ministero del Welfare in aprile, a fine marzo sono 92.299 i contratti di lavoro in più, calcolati come saldo tra quelli attivati e quelli cessati. Di questi, 31.370 sono nuovi contratti stabili, a tempo indeterminato. Secondo le stime mensili diffuse da Istat il 30 aprile, a marzo, mese in cui sono entrate in vigore le norme sul contratto a tutele crescenti per le nuove assunzioni, il tasso di disoccupazione è salito al 13% dal 12,7%, il livello più alto dal novembre scorso, a fronte di un consensus per una lieve discesa al 12,6%. Il presidente dell'Inps Tito Boeri aveva motivato in quella occasione la discrepanza con i diversi sistemi di calcolo: "Se c'è un aumento dei contratti a tempo indeterminato calano gli autonomi e gli irregolari. Sono dati che Istat coglie a differenza dei dati amministrativi del ministero". L'Inps precisa che nei dati di oggi sono stati rilevati tutti i rapporti di lavoro attivati nel trimestre, anche quelli in capo ad una stessa persona, con riguardo a tutte le tipologie di lavoro subordinato, incluso quello somministrato e intermittente. (Francesca Piscioneri) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia