Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    32.665,21
    -944,64 (-2,81%)
     
  • Dow Jones

    38.589,16
    -57,94 (-0,15%)
     
  • Nasdaq

    17.688,88
    +21,32 (+0,12%)
     
  • Nikkei 225

    38.814,56
    +94,09 (+0,24%)
     
  • Petrolio

    78,49
    -0,13 (-0,17%)
     
  • Bitcoin EUR

    61.780,59
    -59,98 (-0,10%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.374,07
    -43,81 (-3,09%)
     
  • Oro

    2.348,40
    +30,40 (+1,31%)
     
  • EUR/USD

    1,0709
    -0,0033 (-0,31%)
     
  • S&P 500

    5.431,60
    -2,14 (-0,04%)
     
  • HANG SENG

    17.941,78
    -170,85 (-0,94%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.839,14
    -96,36 (-1,95%)
     
  • EUR/GBP

    0,8438
    +0,0026 (+0,31%)
     
  • EUR/CHF

    0,9526
    -0,0069 (-0,72%)
     
  • EUR/CAD

    1,4693
    -0,0057 (-0,39%)
     

Nigeria, Amnesty critica rapporti Shell su furti greggio: dati falsati per evitare indennizzi

ABUJA (Reuters) - Amnesty International ha messo in discussione il resoconto di Shell sull'ammontare delle perdite di petrolio in Nigeria, sostenendo che la società abbia cercato di evitare il pagamento di indennizzi e danni all'immagine. La società petrolifera, in una nota, ha detto che "respinge le accuse secondo cui avrebbe aumentato l'impatto dei furti di greggio e dei sabotaggi per distogliere l'attenzione dalla performance operativa". Ogni anno sono centinaia le perdite di greggio dagli oleodotti sul delta del Niger, che creano danni all'ambiente e hanno impatti sugli utili delle società petrolifere, tra cui anche Eni. I furti di petrolio, molto diffusi, i sabotaggi e i guasti agli oleodotti sono tra le principali cause delle perdite. Shell sostiene che la maggior parte delle perdite che subisce siano provocate dai sabotaggi e dai furti e di farsi carico di rimediare al danno qualunque ne sia la causa. Amnesty International invece, in un rapporto diffuso oggi, ritiene che non sia così. "Shell è in malafede sulla devastazione provocata dalle sue attività nel delta del Niger. Questa nuova prova mostra che ciò che dice Shell sulle perdite di greggio non è credibile", scrive Audrey Gaughran, dirigente di Amnesty. Amnesty spiega di aver visionato dei rapporti sulle perdite in cui si identifica la causa del sabotaggio senza dare altre spiegazioni e parla anche di esempi in cui Shell ha quantificato l'ammontare delle perdite in vertici a porte chiuse. Amnesty aggiunge di aver collaborato con gli specialisti americani di 'Accufacts', secondo i quali alcune immagini sul sito di Shell mostrano che le perdite - che secondo la società sono state il frutto di sabotaggio - molto più probabilmente sono da imputare alla corrosione di oleodotti vetusti. Accufacts mette in dubbio anche il metodo usato da Shell per identificare le cause e l'ammontare delle perdite. - Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia