Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    32.665,21
    -944,64 (-2,81%)
     
  • Dow Jones

    38.589,16
    -57,94 (-0,15%)
     
  • Nasdaq

    17.688,88
    +21,32 (+0,12%)
     
  • Nikkei 225

    38.814,56
    +94,09 (+0,24%)
     
  • Petrolio

    78,49
    -0,13 (-0,17%)
     
  • Bitcoin EUR

    61.808,10
    +89,61 (+0,15%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.375,05
    -42,83 (-3,02%)
     
  • Oro

    2.348,40
    +30,40 (+1,31%)
     
  • EUR/USD

    1,0709
    -0,0033 (-0,31%)
     
  • S&P 500

    5.431,60
    -2,14 (-0,04%)
     
  • HANG SENG

    17.941,78
    -170,85 (-0,94%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.839,14
    -96,36 (-1,95%)
     
  • EUR/GBP

    0,8438
    +0,0026 (+0,31%)
     
  • EUR/CHF

    0,9526
    -0,0069 (-0,72%)
     
  • EUR/CAD

    1,4693
    -0,0057 (-0,39%)
     

Palazzo Chigi e servizi segreti parte civile a processo monsignor Scarano

ROMA (Reuters) - La presidenza del Consiglio dei ministri e l'Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi) si sono costituiti oggi parte civile al processo contro monsignor Nunzio Scarano per il tentato rimpatrio in Italia di alcuni milioni di euro dalla Svizzera, in un'inchiesta che vede coinvolti anche un ex agente dei servizi segreti e un broker. Il via libera alla costituzione di parte civile - motivato dal "danno all'immagine" del governo e dell'agenzia d'intelligence provocato dalla vicenda - è stata data questa mattina in aula dai giudici nella prima udienza del processo con rito immediato al religioso, che non era presente in aula e che è accusato di corruzione e calunnia. Ma il governo e l'Aisi presenteranno la stessa richiesta anche il 15 dicembre, quando a processo andranno Giovanni Zito, ex carabiniere, e il broker Giovanni Carenzio, ha detto l'avvocato dello Stato Luca Ventrella parlando con Reuters. La posizione dei due è stata infatti stralciata dai magistrati, che ritengono Scarano - attualmente agli arresti domiciliari nella sua casa di Salerno, dopo aver trascorso qualche mese in carcere, poi in ospedale e in una clinica - l'organizzatore del tentativo di far rientrare illecitamente soldi che sarebbero appartenuti a una nota e facoltosa famiglia di armatori. Scarano, Zito e Carenzio sono stati arrestati lo scorso 28 giugno su richiesta della Procura di Roma. Il religioso ha lavorato per oltre 20 anni all'Apsa, l'Amministrazione del patrimonio della sede apostolica, ma è stato sospeso un mese prima dell'arresto, dopo che dirigenti vaticani avevano appreso che era indagato in un'altra inchiesta per violazione delle leggi sul riciclaggio a Salerno. Scarano disponeva anche di alcuni conti presso l'Istituto per le opere di religione (Ior), poi congelati in estate dalle autorità giudiziarie del Vaticano, che hanno anche presentato una rogatoria allo Stato italiano per poter disporre di informazioni sull'inchiesta romana sul religioso, scattata a fine 2011. Questa mattina, oltre alla costituzione di parte civile - accolta rapidamente dal collegio giudicante nonostante l'opposizione della difesa di Scarano - è stato anche fissato il calendario delle prossime udienze. Il 10 dicembre verranno conferiti gli incarichi ai periti incaricati delle trascrizioni delle numerose telefonate intercettate dagli inquirenti. Il 13 gennaio comincerà invece l'audizione dei testimoni citati dall'accusa, che potrebbe terminare il 16 gennaio. Tra di essi ci sono anche l'imprenditore Massimiliano Marcianò, che ai magistrati ha raccontato di aver visto scaricare per conto del monsignore numerosi lingotti d'oro, nonché due esponenti della famiglia D'Amico, che controlla l'omonimo gruppo armatore e che ha sempre respinto le accuse di aver esportato illegalmente in Svizzera i capitali che Scarano avrebbe poi dovuto rimpatriare. Scarano non sarà in aula almeno per le prossime due udienze, ha annunciato uno dei suoi due legali, l'avvocato Francesco Caroleo Grimaldi. (Massimiliano Di Giorgio) Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia