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Pdl, in vista Consiglio nazionale polemiche anche sul voto segreto

Silvio Berlusconi e Angelino Alfano all'inaugurazione della sede della rinata Forza Italia, nel settembre scorso. REUTERS/Alessandro Bianchi (Reuters)

ROMA (Reuters) - Il dibattito fra le diverse anime del Pdl continua polemico con l'avvicinarsi del 16 novembre, la data decisa dal presidente Silvio Berlusconi per tenere la riunione del Consiglio nazionale chiamato a ratificare la trasformazione del partito in una rinnovata versione di Forza Italia. Come anticipato ieri da Reuters, le colombe stanno avanzando la proposta che il Consiglio voti per parti separate e a scrutinio segreto i vari documenti proposti. L'idea è stata rilanciata questa mattina dall'ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni: "Il nostro documento è ufficiale e le firme (tante) stanno arrivando. Ovviamente si dovrà votare a scrutinio segreto". A stretto giro di posta e sempre su Twitter la risposta della "lealista" ed ex ministro Mara Carfagna: "Voto segreto sui documenti al Consiglio nazionale di Forza Italia? Lo statuto non dice nulla a riguardo. Perché questo stillicidio di provocazioni?" E' la nuova polemica del giorno, mentre l'ex capogruppo Fabrizio Cicchitto pone addirittura dubbi sulla partecipazione delle colombe alla riunione del 16: "Se veramente si vuole un accordo, prima si cerca l'intesa, poi si chiama il consiglio", ha detto ai cronisti confermando che è in atto "un confronto incisivo" e che "sta girando un documento", cioè il documento degli alfaniani preannunciato nella riunione della componente martedì notte. La nota sotto la quale i sostenitori del vicepremier Angelino Alfano stannpo raccogliendo le firme è composta di due paginette, divise in una serie di punti. Nei primi si ribadisce la fedeltà a Silvio Berlusconi, ai popolari europei, al bipolarismo, ci si schiera per la battaglia "prioritaria" sulla giustizia senza "mai smettere di rappresentare le istanze e i bisogni di un Paese in difficoltà". LA VERA PARTITA SI GIOCA SULL'APPOGGIO AL GOVERNO LETTA La seconda parte è sul governo delle larghe intese: una necessità "voluta dal presidente del Berlusconi". Il documento richiama la situazione generale del Paese in base alla quale "disattendere le istanze di stabilità significherebbe tradire l'Italia" che ha bisogno invece di "quelle riforme istituzionali che sole possono dare all'Italia sviluppo". E per concludere che "interrompere oggi il cammino delle riforme significherebbe porre le premesse per una nuova situazione di ingovernabilità e debolezza politica e per nuove probabili larghe intese". Gli alfaniani si sentono minoritari nel partito e aggrediti dalla veemenza dei falchi che sono rafforzati soprattutto dalla intensità con la quale lo stesso Berlusconi ha sostenuto dalla scorsa estate il ritorno a Forza Italia. Per questo le colombe hanno tentato il contrattacco, prima con la proposta del voto segreto che è un vero petardo gettato nel campo avverso visto che non si è ancora sopita la eco della battaglia sul voto segreto in Senato sulla decadenza di Berlusconi. In secondo luogo con la battuta finale del loro documento prima citata secondo la quale chi vuol far saltare questo governo vuole le larghe intese anche in futuro. Bisognerà vedere se basterà per risalire la china che li vede minoritari al prossimo Consiglio nazionale sebbene "forti" di un potenziale drappello di circa trenta parlamentari a palazzo Madama, sufficiente per garantire stabilmente una maggioranza al governo Letta. Daniele Capezzone, ex portavoce del partito, ribatte che è assurdo parlare di fiducia a "prescindere" al governo senza anteporre obbiettivi e contenuti qualificanti da perseguire. Fra tante polemiche c'è chi spera ancora di ricomporre i cocci. Jole Santelli, sottosegretario alla Giustizia, molto vicina a Berlusconi e considerata in quota alfaniana, invita alla calma: "Spero non si arrivi ad una conta interna che avendo come obiettivo una possibile spaccatura consegnerebbe la vittoria esclusivamente alle parti più estreme di chi oggi si confronta nel partito. Consigliare Berlusconi ad arrivare a questo è una mascalzonata". (Paolo Biondi) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia