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Piazza Affari ha in serbo piacevoli sorprese

Chiunque investe dovrà procedere per singoli mercati e relativi scenari, magari aumentando la prudenza ove occorra, ma non per questo fasciandosi la testa anzitempo. Questo uno dei consigli di Antonio Landolfi Trader Master presso la Trading Room Academy (ant.landolfi@libero.it).

Inizia a venire meno la fiducia degli investitori internazionali verso le promesse elettorali di Trump?

Peccato, questo articolo nasceva sotto una buona stella, con la perfetta e quasi rara combinazione della chiusura, il venerdì precedente, della candela settimanale, mensile e trimestrale; avremmo potuto così avere un chiaro quadro di breve, medio e lungo periodo. Riuscire a soddisfare l’interrogativo più importante relativo ovviamente allo stato di salute dei mercati USA che, complici i fattori politici interni allo stesso partito repubblicano del Presidente Trump, complici alcuni minacciati provvedimenti economici non proprio ortodossi (leggasi pesanti dazi commerciali), complice gli inevitabili vuoti d’aria dovuti ai nuovi massimi raggiunti, cominciano a dare qualche piccolo segnale di allarme, era la vera missione odierna. Purtroppo le chiusure di venerdì non sono state così univoche come avevo sperato ed allora occorrerà procedere per singoli mercati e relativi scenari, magari aumentando la prudenza ove occorra, ma non per questo fasciandosi la testa anzitempo. Posso anticipare certamente che le figure presenti sul future dell’S&P500 e sull’indice DJ Transportation non sono rassicuranti e per questo se possibile saremo ancora più vigili nel cogliere anche segnali di allarme di più breve termine.

Dopo questa doverosa precisazione possiamo passare ad esaminare i singoli mercati ed udite, udite, fra le buone notizie e le sorprese questa volta occorre sottolineare che la più piacevole ed inaspettata arriva proprio dal nostro mercato.

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Quali sarebbero queste sorprese?

Infatti è proprio sul nostro future che per forza di cose dobbiamo ancora ipotizzare un’operatività long sia di breve che di medio periodo poiché non abbiamo avuto su nessun time-frame figure di inversione e solo quando si presenteranno cercheremo anche ingressi short.

Per quanto riguarda tale future è ancora intatto il target a 20660, se non addirittura 21440 (target forse da raggiungere molto più avanti); per questo su eventuali ritracciamenti a 19790 e 19620 sono compratore con uno stop a 19560 e solo una chiusura settimanale al di sotto di quest’ultimo mi costringerebbe ad assumere un atteggiamento molto più prudente. Da sottolineare inoltre che l’impostazione diventerebbe molto pericolosa solo sotto 19240.

L’idea di fondo di una forza relativa maggiore del nostro listino è rafforzata dalla tendenza di molti titoli dove anche titoli “pesanti”, come Enel (Londra: 0NRE.L - notizie) , stanno dando segni di risveglio; allo stesso tempo c’è ancora una nutrita pattuglia di titoli minori che in caso di “salutare” arretramento sono pronti a riprendere la loro consolidata marcia.

Pertanto dobbiamo puntare su un paio di titoli che possono essere acquistati a breve e su altri che necessitano di un buon ritracciamento, ma con un’ottica di più lungo periodo.

Quali strategie suggerire e quali titoli monitorare?

Fra i primi punterei su A2A (EUREX: 928195.EX - notizie) con buy 1,34, stop 1,2980, target 1,4960; Cementir buy 4,94, stop 4,84, target 5,51 ed oltre; Banca Intesa buy alla rottura di 2,59, stop 2,5380 e target di lungo a 2,88.

Fra i secondi invece abbondano i titoli minori, con qualche eccezione, tra cui: Azimut (Milano: AZM.MI - notizie) buy 15,70, stop 15,32, target 17,39; Amplifon (Londra: 0N61.L - notizie) buy 10,60, stop 10,41, target 11,40; Buzzi buy 22,84, stop 21,95, target 25,75; Campari (Milano: CPR.MI - notizie) buy 10,41 e 10,01, stop 9,88, target 11,40; Diasorin (EUREX: 3242311.EX - notizie) buy 57,66, stop 56,40, target 64,20; Erg (Londra: 0MHC.L - notizie) buy 11,15-10,80-10,60, stop 9,99, target 13,65; Marr (Londra: 0NSS.L - notizie) buy 19,40, stop 19,10, target 21,20.

La già accennata Enel in caso di rottura di 4,50 ha un target a 4,81. Attenzione a Leonardo che non dovrebbe avere la forza di superare 13,70.

Passando al più importante future europeo, quello sul tedesco DAX30, devo riconoscere che sono nella situazione di maggior imbarazzo poiché è vero tutto ed il suo contrario. Infatti siamo sui massimi assoluti: massimi assoluti con chiusura mensile che abbiamo appena ritoccato (max precedente 11959), ma max daily (12429) che al contrario abbiamo solo sfiorato.

Anche qui abbiamo un’innegabile situazione di forza che però sembra lentamente affievolirsi pur non presentando ancora nessuna indicazione di inversione. Come allora ripeto sempre, il buon analista tecnico in caso di indecisione si limita a non fare e ad attendere conferme.

Quindi su tale future l’unica possibilità di ingresso a basso rischio è ben più in basso a 12106 che ha uno stop perfetto a 11939, con target nuovamente almeno i 12400 punti.

Più facile intervenire su alcuni titoli che continuano ad avere una buona impostazione: la solita Adidas (IOB: 0OLD.IL - notizie) buy 157, stop 152,9, target 181; Bayer (IOB: 0P6S.IL - notizie) buy 107,1, stop 104,90, target 139; Continental (IOB: 0LQ1.IL - notizie) buy 187, stop 179,90, target 229.

Sul listino tedesco farei attenzione a 3 titoli a loro modo molto importanti e cioè: CommerzBank (Xetra: CBK100 - notizie) , Volkswagen (IOB: 0P6N.IL - notizie) e in special modo Daimler (IOB: 0NXX.IL - notizie) che dovrebbe trovare un muro invalicabile a 71,40.

Come detto in apertura, Wall Street sta dando segni di cedimento. Quali previsioni fare sui listini Usa?

Infine eccoci ai mercati USA dove, come accennato all’inizio, abbiamo avuto delle indicazioni contrastanti, in ordine sparso, dai diversi indici o future. C’è però da dire che il segnale di allarme è arrivato proprio dal più importante future sull’S&P500 e sull’indice un po’ meno conosciuto DJ Transportation. Questo non vuol dire che ora a partire da lunedì 3 tali mercati comincino subito a scendere, ma che appunto dovremo costruire uno scenario che ne tenga conto. Quello da me preferito, dove però non sarò compratore, almeno sugli indici, prevede il DJ Transportation che trova la forza di rimbalzare anche quasi fino a 9490 ed in tale rimbalzo “costringe” il future dell’S&P a superare anche l’importante resistenza dei 2400 che lo conduca verso quei 2460 più volte indicati come vero target di lungo periodo. Ovviamente se ciò dovesse veramente accadere staremo attenti a vendere sulla forza limitandoci a vendere l’eventuale “riassorbimento” (cioè il ritorno al di sotto) degli stessi 2400, con stop il massimo eventualmente raggiunto. L’alternativa è che, invece, il future dell’S&P faccia solo un’ultima finta salita a 2370 che proveremo a shortare con stop 2401 per target 2280. Il buy in questo caso non manca, ma solo sul ritracciamento a 2234 con stop 2210 e target 2400.

Sui listini USA limiterei il buy solo ai titoli che hanno già ampiamente superato i loro massimi storici e precisamente: Activision buy 44,40, stop 41,80, target nuovi massimi oltre 49; Amazon buy 837, stop 819,80, target 901; Facebook (NasdaqGS: FB - notizie) buy 128,40, stop 125,30, target oltre 151.

Non mi convincono e mi terrei lontano dai titoli Chevron (Euronext: CHTEX.NX - notizie) e Morgan Stanley (Xetra: 885836 - notizie) .

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