Pinterest, il social network che si fa immagine
Amatissima dalle donne, la nuova comunità online è in continua crescita
In ascesa vertiginosa, come poche altre piattaforme al mondo, e degno anche di osservazione per target, fruibilità dei contenuti e capacità di fare connessione: è Pinterest, il social network basato sulla condivisione di immagini che gli utenti possono segnalare, organizzare e condividere, prendendole in prestito da altri siti e inviandole alle personali bacheche virtuali, organizzate per temi.
Ogni immagine è connessa online con la sua fonte originaria, ampliando tantissimo la possibilità di approfondire la ricerca e espanderla all’infinito. Un flusso di foto che sta cambiando il modo di intendere i social e che, tra settembre e dicembre del 2011, è cresciuto del 400%, con oltre 11 milioni di visitatori unici mensili, come riporta TechCrunch. L’altro dato interessante è la capacità di traghettare utenti verso siti terzi: Pinterest lo fa tre volte più di Google+, Youtube e Linkedin.
Di sicuro interesse è anche la composizione demografica di chi lo usa, specialmente negli Stati Uniti: donne, sulle due coste, ma anche in roccaforti del Paese come Kansas, Missuouri, Minnesota e Missisipi. Un successo, questo di un sito nato nel 2009, premiato anche dal Crunchie Award for Best New Startup. Un altro discorso è la monetizzazione di tanto successo, che potrebbe avvenire sponsorizzando i contenuti e allestendo le pagine fan sul modello di Facebook. Per ora, è possibile che Pinterest già guadagni attraverso alcuni link sponsorizzati. Gli investitori che hanno puntato sul social quando la valutazione sarebbe stata, secondo alcune voci, di 200 milioni di dollari [guarda il cambio in euro], potrebbero aver visto giusto.
Ma quali sono i punti di forza di Pinterest? Sono molteplici e vanno dal visual display ai facili meccanismi di condivisione al traffico generato indirettamente. Il tutto grazie base di fan devoti, e al passaparola in Rete, tipico di un audience, appunto, molto femminile. Una piattaforma estremamente aperta, che non mette limiti alle preferenze, alla condivisione o ai commenti delle immagini.
Pinterest si basa su tre principali tendenze di condivisione: visualizzazione, pulsante di interazione, e contenuti contrassegnati da un argomento. Come rifletteva anche l’imprenditore e analista Elad Gil, sul web sono tre le linee da seguire: sharing veloce delle preferenze, forte visualizzazione dei siti, struttura a rete con una forte "topicizzazione". Come ogni social media che si rispetti, il successo è una strana alchimia, che però è pronta per essere analizzata e parcellizzata da attori come aziende e brand, tanto più in un contesto dove l’80% degli utenti sono donne, e il 55% hanno un’età compresa tra i 25 e i 44 anni.
I brand che desiderano creare un account su Pinterest, che non è una piattaforma di promozione, ma resta una gallery di immagini al servizio dell’utente, hanno da imparare dagli stessi user: la forza, anche in questo social, è la capacità di creare consenso e adesione, non solo spingendo i prodotti, ma facendo community, intercettando gli stili di vita. Perfino Liz Heron, responsabile del settore dei social media per il New York Times, ha annunciato qualche giorno fa a Londra che la testata avrà presto una sua presenza sulla piattaforma. E quando anche il New York Times si interessa a te, il tuo successo è un dato di fatto.