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Quali investitori hanno ragione? lo dirà il tempo...

I dati macro continuano a condizionare l'evoluzione dei mercati azionari. Negli Stati Uniti il CESI si impenna oltre i 50 punti, salendo ai livelli più consistenti degli ultimi tre anni e trascinando verso l'alto la performance di Wall Street. Dalle elezioni ad oggi, la borsa americana ha "creato" oltre 2600 miliardi, vedendo la sua capitalizzazione di borsa salire a 26.5 trilioni di dollari.

Non che il resto dei listini mondiali sia rimasto a guardare: la passata settimana la capitalizzazione globale di borsa è cresciuta di oltre 900 miliardi: una cifra pari al PIL annuale dell'Indonesia, per intenderci. È solo che l'intensità è risultata meno devastante. In Europa ad esempio il CESI punta da qualche settimana verso il basso - come evidenzia il quadro riepilogativo proposto nel rapporto settimanale - trascinato soprattutto dalla vistosa involuzione in Germania.

A suo beneficio, oltretutto, Wall Street evidenzia una crescita senza strappi, con una volatilità a dir poco contenuta; almeno fino a due settimane fa. Negli ultimi dieci giorni, difatti, abbiamo assistito all'anomalia di un mercato in crescita, a fronte di volatilità in aumento; un fenomeno rarissimo, se si considera che negli ultimi quattro anni, soltanto altre due volte abbiamo visto il VIX salire di più del 4%, a fronte di una crescita dello S&P di almeno il 2%: a maggio 2013 e a novembre 2015. Nella prima metà del bull market (2009-2013), viceversa, il fenomeno è risultato ben più ricorrente. Ne riparleremo nel Rapporto Giornalierio di domani.

Dove invece si osserva un certo nervosismo, è a Piazza Affari. In un anno la borsa italiana ha compiuto un certo progresso; tuttavia, il Credit Default Swap (CDS) della repubblica italiana è salito venerdì ad un nuovo massimo rispetto a quello di febbraio 2016: vista l'usuale correlazione inversa fra le due misure, è legittimo che risuoni un campanello d'allarme. Delle due, una: o hanno ragione ad essere ottimisti gli investitori sul mercato azionario, o hanno ragione ad essere diffidenti quelli sul mercato del credito. Il tempo dirà chi ha ragione.

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Nota. Il presente commento è un estratto sintetico del Rapporto Giornaliero, pubblicato tutti i giorni entro le 8.20 da AGE Italia; pertanto eventuali riferimenti a studi tecnici vanno intesi riferiti ai grafici ivi riportati.

Autore: Gaetano Evangelista Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online