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RES PUBLICA - Def e nomine nel bel mezzo della campagna elettorale

di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - E' la settimana del Def e delle nomine ai vertici delle aziende a controllo pubblico. Ce ne sarebbe abbastanza per far pensare a un "cambio di verso" nel governo: dalle promesse ai fatti. Invece probabilmente bisognerà aspettare ancora, non perché non ci saranno Def e nomine - che arriveranno puntuali -, ma perché non saranno questi due cruciali appuntamenti a cambiare il segno a un clima politico che resterà dominato dalle elezioni europee e dall'importante tornata di elezioni amministrativa del prossimo 25 maggio. In qualche modo lo dice anche il viceministro dell'Economia Enrico Morando oggi sul Corriere della sera quando precisa che il Def presenterà sì il nuovo quadro macro e le coperture per taglio dell'Irpef (i famosi 80 euro in busta paga da maggio per i redditi fino a 25.000 euro lordi l'anno) e per quello dell'Irap del 10%. Ma la vera questione partirà quando "a giugno ci saranno molte questioni da porre" in Europa, lasciando intendere che l'Italia insisterà per politiche economiche espansive, rispettando per ora il rigore sui conti pubblici. E da giugno si entrerà nel vivo anche per quanto riguarda i 32 miliardi di tagli a regime dal 2016 sulla spesa pubblica. Sia su un fronte sia sull'altro non si tratta di temi spendibili in campagna elettorale, neppure per un volto nuovo della scena politica come Matteo Renzi. ((Redazione Roma, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 06 85224352, Reuters Messaging: paolo.biondi.reuters.com@reuters.net)) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia