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RES PUBLICA - Renzi solo al comando, gli avversari latitano

L'imprenditore Diego Della Valle. REUTERS/Alessandro Bianchi (Reuters)

di Paolo Biondi ROMA (Reuters) - Diego Della Valle ha impiegato un quarto d'ora, affogato fra i post-it disseminati sulla sua scrivania, ieri sera a Servizio pubblico su La7 per dire che no, anzi forse sì: ci vorranno ancora due o tre mesi e deciderà se scendere o no in politica. Toglierebbe così spazio a Corrado Passera che non sa ancora se nel suo impegno politico è solo o in compagnia: "Io siamo" si intitola infatti il suo manifesto. Silvio Berlusconi intanto ha litigato furiosamente in direzione con Raffaele Fitto accusandolo di avere fatto ulteriormente arretrare Forza Italia nei sondaggi del 3-4%, ma Fitto tira dritto con le sue critiche al leader. Beppe Grillo invece non ha ancora deciso se il suo deve restare un movimento o trasformarsi in partito, avviando regole di democrazia interna come invocano molti dei suoi. Il risultato di tutto questo agitarsi è stato fotografato l'altro ieri da un sondaggio di Datamedia: la fiducia in Matteo Renzi è al 51%, un punto percentuale in più rispetto alla precedente rilevazione. A seguire: il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, al 21%; la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, al 20%; poi Grillo al 18% e Berlusconi al 15% con Angelino Alfano che chiude il plotone al 13%. Non pervenuti ancora Della Valle e Passera che potrebbero racimolare qualcosa togliendola agli altri oppositori. 30 punti di differenza nei sondaggi sono un abisso, praticamente valori non commensurabili. Renzi è un uomo solo al comando: un'occasione da sfruttare, senza addormentarsi sugli allori. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia