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Riforma elettorale, verso accordo Berlusconi/Renzi sabato su spagnolo

Il segretario del Pd Matteo Renzi. REUTERS/Stringer (Reuters)

ROMA (Reuters) - Il segretario del Pd Matteo Renzi è intenzionato a chiudere sabato, in un incontro con il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, un accordo sulla riforma elettorale sul modello spagnolo. Lo riferisce una fonte vicina al segretario democratico. Dopo giorni di trattative con Forza Italia e Ncd - l'altroieri Renzi aveva già incontrato il forzista Denis Verdini e ieri ha visto Angelino Alfano -, sembra dunque tramontare l'ipotesi del doppio turno di lista, la cosiddetta legge dei sindaci d'Italia, per l'avversione netta mostrata da Berlusconi. "Renzi sabato vuole chiudere, dimostrando che è riuscito dove altri hanno fallito. Per Berlusconi, il sistema è quello spagnolo ed è su quello che si troverà l'accordo. Del doppio turno il Cavaliere non vuole sentir parlare", spiega la fonte, ricordando che il modello iberico ha un effetto bipartitico ben preciso che ovviamente non dispiace a Renzi. Da sempre l'ex premier e leader di Fi è convinto che il doppioturno favorisce la sinistra, come dimostrato dai risultati mediamente negativi per il centrodestra nel ballottaggio alle elezioni locali. Alla direzione del Pd, che si terrà nel pomeriggio di oggi, è probabile che Renzi chiederà un mandato chiaro per trattare ad ampio raggio con Berlusconi sulla riforma. "Già oggi in direzione Renzi potrebbe scoprire le carte sull'intesa sullo spagnolo, sulla quale il confronto con i pontieri di Berlusconi è ad uno stadio molto avanzato", aggiunge la fonte. Non è ancora chiaro se il faccia a faccia di sabato con il Cavaliere si terrà nella sede del Pd al Nazareno, o altrove. "Renzi sa che, per evitare ripercussioni sul governo, è necessario però tirare dentro all'accordo anche Alfano, o almeno rendergli meno indigesto possibile il nuovo sistema", racconta ancora la fonte. Il modello elettorale cosiddetto spagnolo proposto da Renzi nella sua lettera agli altri leader politici del 2 gennaio scorso prevedeva la "divisione del territorio in 118 piccole circoscrizioni con attribuzione alla lista vincente di un premio di maggioranza del 15% (92 seggi). Ciascuna circoscrizione elegge un minimo di quattro e un massimo di cinque deputati. Soglia di sbarramento al 5%". Per convincere Alfano, si applicherebbe invece il sistema così come è in Spagna, con divisione sì in piccoli collegi ma lasciando ampi quelli delle aree metropolitane dove si eleggerebbe così un numero alto di parlamentari: 9 circoscrizioni più grandi dove anche i partiti più piccoli potrebbero conquistare seggi. Resta sullo sfondo, la possibilità di un piano B, ossia il ritorno al Mattarellum, ma in una versione corretta (75% di collegi uninominali, 15% premio di maggioranza e 10% di "diritto di tribuna", cioè rapresentanza anche per le formazioni minori). "Un accordo sul Mattarellum richiederebbe tempi più lunghi e Renzi vuole chiudere entro la settimana", osserva ancora la fonte. (Valentina Consiglio) Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia