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Tesoro vara stretta su stipendi manager controllate di Stato

Paolo Scaroni, ad di ENI, a Tunisi, il 19 aprile 2013. REUTERS/Zoubeir Souissi (Reuters)

ROMA (Reuters) - Avranno compensi ridotti di almeno il 25% rispetto ai predecessori i presidenti e gli amministratori con deleghe di Eni, Enel, Finmeccanica, Cassa depositi e prestiti (Cdp), Ferrovie dello Stato e Poste italiane [PSTIT.UL]. L'annuncio arriva dal ministero dell'Economia, che in un comunicato spiega di voler dare attuazione a quanto prevede il cosiddetto 'decreto del fare'. Il taglio delle remunerazioni sarà sottoposto al voto delle assemblee. Il rappresentante del Tesoro "è vincolato a votare favorevolmente tale proposta", spiega la nota chiarendo che la stretta vale anche per le controllate di Enel, Eni e Finmeccanica. Non sfuggono alla stretta neppure le società che hanno già deliberato retribuzioni inferiori a quelle percepite dagli amministratori nel mandato precedente. Il Tesoro chiarisce che in questo caso le aziende "sono obbligate ad effettuare una ulteriore riduzione dei compensi, almeno nella misura della quota mancante all'abbattimento prescritto del 25%". Poiché l'assemblea potrebbe votare contro, il Tesoro aggiunge che la riduzione opera "ex lege". Non solo. Dal primo aprile entrerà in vigore il decreto ministeriale 166 del 2013. Quindi non potranno guadagnare più di 311.658,53 euro gli amministratori delle società non quotate controllate dal ministero dell'Economia, diverse però da quelle che emettono obbligazioni sui mercati regolamentati. Nel tetto rientra "qualsiasi componente retributiva, inclusi benefit di tipo non monetario suscettibili di valutazione economica". Sul sito www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia