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Trump e mercati alla festa dell’ecologia

L’attivismo di Trump continua a crescere, mentre il mondo guarda attonito alla demolizione in pochi minuti di valori che hanno impiegato molti anni di dure battaglie per affermarsi.

Ieri è stata la volta dell’ambientalismo. Decenni di lotte per far comprendere la responsabilità che gli attuali abitanti del pianeta hanno nei confronti delle future generazioni sembravano aver prodotto, almeno nei paesi occidentali più ricchi, la consapevolezza di porre limiti alla distruzione aggressiva delle risorse del pianeta prima che diventino irreversibili i danni prodotti alla qualità della vita sulla terra per i nostri figli e nipoti. Persino in paesi di recente ed aggressiva industrializzazione, come la Cina, sembrava avanzare la consapevolezza della necessità di un’economia più sostenibile.

Ebbene, nel breve volgere di pochi mesi, da quando Trump ha preso in ostaggio il cervello di una larga minoranza di americani (minoranza che però gli è bastata, grazie al non troppo efficiente sistema elettorale americano, per salire alla Casa Bianca da Presidente) ed ha ammutolito a suon di insulti stampa ed opinione pubblica e mandato KO il progressismo democratico, il pendolo della storia ha rapidamente invertito la direzione.

La green economy è passata di moda, soppiantata da una sorta di “grey economy” che si sta rapidamente ricostruendo, tra le ovazioni dei mercati finanziari, che ieri hanno ripreso a correre al suono dei nuovi slogan Trumpiani.

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Ieri chi credeva che si dovesse mettere sotto controllo le emissioni di anidride carbonica per evitare il riscaldamento globale della terra ha scoperto che quel che Trump vuole mettere sotto controllo è l’ambientalismo. In cambio dello spostamento della produzione di auto in USA da parte delle magnifiche 3 multinazionali dell’auto (General Motors (NYSE: GM - notizie) , Ford e Fiat Chrysler), di cui ieri ha incontrato i rispettivi manager, ha promesso incentivi fiscali ma anche deregolamentazione ambientale, affermando “sono un ambientalista, ma le normative ambientali sono fuori controllo”. Una frase che equivale a quella di chi dice di amare i castori con una pelliccia addosso. Quella di ieri non è stata la prima mossa contro l’ambientalismo. Nei giorni passati aveva già nominato Scott Pruitt, noto per le sue teorie negazioniste sul cambiamento climatico, a capo dell’EPA (Agenzia per la Protezione Ambientale). E neanche l’ultima, perché subito dopo l’incontro con gli “automakers” ha firmato lo sblocco di due grandi oleodotti per attraversare il Canada ed il Dakota. Questi progetti vennero bloccati da Obama, il primo per motivi ambientali ed il secondo per rispetto alle terre sacre dei nativi americani.

Di (KSE: 003160.KS - notizie) fronte a questa singolare celebrazione della giornata dell’ambiente che fanno i mercati finanziari? Ovviamente festeggiano e riprendono a salire. Gli indici USA si riportano nuovamente a stretto contatto con i massimi storici, che rappresentano anche il bordo superiore della stretta congestione che li imbriglia da metà dicembre.

Sembrano pronti a partire per un nuovo impulso, che dovrebbe far superare al Dow Jones anche la fatidica soglia dei 20.000 punti, finora solo sfiorata.

Anche gli indici europei hanno beneficiato, anche se solo in parte, a causa del fuso orario, dell’attivismo di Trump e tra essi in particolare il nostro Ftse-Mib, che ha registrato il rally di Fiat Chrysler grazie all’occhiolino che Trump ha lanciato a Marchionne sulla recente vicenda dieselgate, che dovrebbe finire senza danni grazie alla nuova gestione dell’EPA. Ma soprattutto la molla speculativa ha beneficiato della nuova battaglia sulle Generali (EUREX: 566030.EX - notizie) , che è esplosa questa settimana ed ha rimpiazzato la questione Mediaset (Londra: 0NE1.L - notizie) -Vivendi (Londra: 0IIF.L - notizie) sui radar degli speculatori.

La partita per aggiudicarsi il colosso assicurativo è piuttosto complessa e vede molti attori, tra cui sembra in pole position Banca Intesa, interessata a creare un polo di bancassicurazione in Italia. Potrebbe scalare Generali per unire le attività assicurative italiane di Generali con quelle di Intesa Sanpaolo Vita, che già ora nel ramo vita è in seconda posizione per dimensione. Le attività estere potrebbero essere cedute alla tedesca Allianz (Swiss: ALV-EUR.SW - notizie) e/o alla francese AXA (Parigi: FR0000120628 - notizie) . Non da ultimo Intesa rileverebbe anche Banca Generali, forte del risparmio gestito.

La partita è tutta da giocare e non è detto che vada in porto, per i divieti che le varie Agenzie anti-trust potrebbero imporre ed anche perché la mossa difensiva di Generali, che ha acquistato il 3% delle azioni di Intesa, impone alla banca di lanciare un’OPA per acquisire il controllo di Generali.

Ma intanto la speculazione pompa i movimenti sui 4 titoli quotati sul listino milanese interessati alla partita. Le prede Generali e Banca Generali salgono, come anche Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) , che vede aumentare di valore il 13% di Generali in suo possesso, mentre Intesa sprofonda a causa dell’onere non indifferente che la battaglia potrebbe richiedere.

Autore: Pierluigi Gerbino Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online