Turchia, Tribunale infligge battuta d'arresto a Erdogan
ANKARA (Reuters) - Un Tribunale turco ha bloccato il tentativo del governo di costringere la polizia a rivelare i dettagli delle indagini nei confronti dei propri superiori, in un duro colpo per il premier Tayyip Erdogan alle prese con uno scandalo per corruzione che ha colpito i vertici del Paese. Dopo mesi di indagini riservate su episodi di corruzione, lo scorso 17 dicembre la polizia ha arrestato decine di persone, tra i quali i figli di tre ministri e il capo di Halkbank. La crisi che ne è scaturita non ha precedenti nei tre mandati di Erdogan e ha visto dimissioni da parte di esponenti del governo, un rimpasto e potrebbe costringere il premier a indire elezioni anticipate il prossimo anno. Negando qualunque coinvolgimento e definendo l'accaduto come una trama orchestrata dall'estero, il governo di Erdogan ha risposto punendo i funzionari di polizia coinvolti e lo scorso 21 dicembre ha promulgato una nuova legge che chiede alla polizia di condividere i risultati delle inchieste sulla corruzione con i propri superiori. Il Consiglio di Stato, un Tribunale con sede ad Ankara che si occupa di questioni amministrative, ha bloccato l'implementazione della legge, come ha detto a Reuters un funzionario del ministero della Giustizia. Ieri, il magistrato turco Muammer Akkas che indagava sulla vicenda ha detto che gli è stato levato il caso e ha accusato la polizia di averne ostacolato lo svolgimento non eseguendo i suoi ordini di arresto. Il procuratore capo ha risposto che ad Akkas è stato levato il caso per una fuga di notizie ai media e per non aver fornito ai suoi superiori aggiornamenti sui passi avanti dell'inchiesta. - Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia