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Il turismo ai tempi del terrorismo: mete preferite e da evitare

Gli ultimi, gravissimi, fatti di cronaca internazionale hanno inevitabilmente cambiato alcune delle libertà che l'Occidente ha sempre ritenute inviolabili, come ad esempio, quella di viaggiare. Una libertà che, all'inizio di agosto, da molti è ritenuta addirittura sacra.

La nuova forma mentale del turista

Per quanto non si voglia (e non si debba) sprofondare nell'angoscia, è impossibile non mettere tra le variabili, nell'organizzazione di un viaggio e nella scelta delle mete, il fattore terrorismo. Ecco allora che i grandi flussi migratori degli occidentali, intendendo questa volta quelli di chi viaggia per diletto e non per disperazione, trovano nuove rotte. Il 27% degli italiani, secondo le cifre pubblicate dall'Assemblea della Coldiretti, è condizionato nella scelta proprio dall'elemento terrorismo, una percentuale che nella fascia d'età dei giovani tra i 18 e i 24 anni arriva al 41%. Mete preferite per chi sceglie di andare all'estero (potendoselo permettere) restano comunque nazioni del Vecchio Continente. Da tempo la Turchia era uscita dalla hit parade delle mete più gettonate, usata per lo più come scalo per i viaggi più lunghi in Asia, come confermano anche da Assoviaggi-Confesercenti.

Mediterraneo? Dipende...

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Nel Mediterraneo, Egitto, Tunisia e in generale il nord Africa, inoltre, devono scontare la realtà di un estremismo islamico che rischia di radicalizzarsi proprio laddove il turismo occidentale rappresentava una comoda e proficua voce del bilancio statale. Per la zona del Nord Africa, in particolare, i dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo sottolineano le difficoltà sia per la Tunisia, che già nel primo trimestre di quest'anno doveva pagare un calo del 19% di presenze rispetto allo stesso periodo del 2015, sia per l'Egitto arrivato addirittura a -46% nei soli primi due mesi dell'anno.

Il resto del mondo

Chi invece volesse fare qualche viaggio internazionale dovrà fare i conti con la lista dei paesi proibiti o fortemente sconsigliati come il Bangladesh, nazione ormai segnata dalla strage di Dacca costata la vita a 20 persone di cui nove italiani. Ovviamente tra i nomi off limits ci sono, da tempo, la martoriata Siria e l'Iraq, anche se in questi casi si tratta per lo più di un turismo non proprio di massa, quello che, nel recente passato, ha spesso contraddistinto le preferenze degli occidentali verso nazioni come il Kenya, la Thailandia e l'India le quali, pur non avendo un “bollino rosso” meritano una certa attenzione da parte di chi è intenzionato a intraprendere un viaggio in quelle zone, almeno secondo quanto disposto dal Ministero degli esteri Britannico, una guida che si può arricchire con le informazioni presenti sul sito della Farnesina Viaggiare Sicuri

Meglio vicino casa

Ad ogni modo, in generale, da parte del turismo si vede una forte flessione di presenze in gran parte del Continente africano così come anche in quello asiatico con alert per zone come la Russia e l'Ucraina. C'è poi il caso Francia: nazione martoriata dagli attacchi terroristici, deve ora registrare anche un azzeramento delle prenotazioni sui week end immediatamente successivi alla strage di Nizza. Alla luce di quanto detto, vista anche la situazione internazionale, spicca il trend di preferire mete vicine. A tutto vantaggio dell'Europa periferica e quindi, oltre che dell'Italia e delle grandi città d'arte, anche della Spagna, delle Baleari, delle Canarie e della Grecia; per quest'ultima infatti si vede un ritorno della fiducia dei turisti dopo l'allarme nato per il blocco delle frontiere con la Macedonia e lo scoppio della crisi dei migranti.

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