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Ucraina, Lavrov: Russia non ha piani di invasione. Ue e Usa pronti a sanzioni

Un'esercitazione militare in Ucraina REUTERS/Valentyn Ogirenko (Reuters)

SEBASTOPOLI/DONETSK (Reuters) - La Russia non ha in programma di invadere l'Ucraina sudorientale, ma il Cremlino rispetterà il risultato del referendum in Crimea. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Parlando dopo diverse ore di colloqui a Londra con il segretario di Stato Usa John Kerry, Lavrov ha detto che non c'è ancora una visione comune con l'Occidente sull'Ucraina e che la Russia non ha bisogno di strutture internazionali che aiutino la mediazione con Kiev. "Rispetteremo l'espressione della volontà del popolo crimeo nel prossimo referendum", ha detto Lavrov ai giornalisti durante un briefing nella residenza dell'ambasciatore russo a Londra. Domenica la Crimea voterà sull'annessione alla Russia. "La Federazione russa non ha e non può avere alcun piano per invadere la regione sudorientale dell'Ucraina", ha aggiunto Lavrov, anche se oggi la Russia ha inviato altri soldati e mezzi nel paese. La borsa russa è nuovamente scesa, mentre il costo per assicurare il debito russo è salito nell'ultimo giorno di trading, in vista del referendum, una mossa che quasi certamente porterà a sanzioni Ue e Usa lunedì. Le autorità sanitarie ucraine hanno riferito che un 22enne è stato accoltellato a morte e almeno altre 15 persone sono state ricoverate in ospedale dopo scontri a Donetsk, città del presidente estromesso Viktor Yanukovich e dove la maggioranza parla russo. Il presidente Usa Barack Obama ha detto di sperare ancora in una soluzione diplomatica alla crisi, ribadendo che ci saranno conseguenze se la Russia si rifiuterà di allentare la sua presa sulla Crimea. "Usa e Unione europea sono uniti, non solo nel messaggio sulla sovranità ucraina ma anche sul fatto che ci saranno conseguenze se la sovranità continuerà ad essere violata", ha detto Obama. Le sanzioni Ue e Usa, compresi divieti nei visti e congelamenti di asset, appaiono sempre più come inevitabili. Funzionari europei riferiscono che l'Ue ha stilato una lista di 120-130 nomi di russi che potrebbero essere oggetto delle sanzioni, mentre il giornale tedesco Bild ha scritto che tra questi ci sono anche gli AD delle due più grandi società russe, Alexei Miller di Gazprom e Igor Sechin di Rosfnet. Secondo quanto riportato dal giornale, nella lista ci sarebbero anche ministri, funzionari della sicurezza e collaboratori del Cremlino. - Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia