Offerte di lavoro: dove cercarle

Borsa Lavoro

Sistema messo a punto dal Ministero del Lavoro nel 2007, la Borsa Nazionale del Lavoro ha l’obiettivo di mettere in contatto domanda e offerta di lavoro. Il sistema è attivo sia via web sia attraverso gli sportelli provinciali delle Agenzie per l'Impiego.
Esistono tre tipi di Borsa Lavoro: a stage, con una durata minima di tre mesi; a termine, durata minima di otto mesi, finalizzata alla formazione e all’assunzione; a tempo indeterminato, solitamente somministrato dalla stessa azzienda presso cui il lavoratore ha svolto l’apprendistato.

Centro per l'Impiego

Il Centro per l’Impiego è lo sportello pubblico con cui le Regioni gestiscono il mercato del lavoro in ambito locale, erogando e promuovendo offerte lavorative di aziende pubbliche e private. In base al D.Lgs. 469/97, preceduto dalla legge Bassanini, il centro per l'impiego ha sostituito il vecchio Ufficio di Collocamento e il Libretto di Lavoro con una più completa Scheda Professionale del Lavoratore.

Centro di mediazione lavoro

Si tratta di un ulteriore punto d’incontro pubblico in cui aziende e lavoratori vengono messi in contatto. L’obiettivo della struttura è facilitare l’inserimento dei disoccupati nel mondo del lavoro attraverso informazioni, percorsi di orientamento, azioni di sostegno. La formula contrattuale più utilizzata è la Borsa lavoro. Particolare attenzione viene dedicata da questa struttura ai disabili e a tutti coloro che vivono in condizioni di svantaggio sociale.

L’università ti aiuta a cercare lavoro

I poli universitari offrono un servizio di orientamento al lavoro, tramite una bacheca virtuale di annunci in cui si segnalano offerte di lavoro mirate a inserire i giovani tramite lo strumento dello stage. Solo gli studenti, già profilati tramite la registrazione al sito dell’università, possono accedere a tali offerte di lavoro o di stage. Non di rado però esiste uno sportello fisico, all’interno della struttura universitaria, in cui gli annunci fanno ancora bella mostra di sè su classiche bacheche in sughero.

La bacheca

Sia essa fisica o virtuale, la bacheca rimane il più classico dei punti d’incontro fra domanda e offerta di lavoro. Possiamo trovarle nelle biblioteche, nelle università, nei centri di formazione: gli annunci con annesso numero di telefono stampato sulla linguetta da strappare sono il metodo più usato da studenti e lavoratori poco qualificati per proporsi come fattorini o baby sitter. Non di rado però, specie in centri culturali linguistici o in luoghi di formazione specializzata, gli annunci affissi possono essere di più alto profilo. Su queste bacheche chiunque può affiggere il proprio annuncio, sia esso un datore di lavoro o un ricercatore di lavoro. Nel caso in cui queste bacheche siano invece ospitate solo in rete, per procedere alla pubblicazione o alla lettura di un annuncio è necessario essere registrati, ma quasi sempre l’inserimento degli annunci è totalmente gratuito.

Social network

L’ultimo Social Media Report di Nielsen e NM Incite rivela che nel 2012 i minuti trascorsi sui social network sono in media 121 miliardi. Un tempo notevole che, se ben usato, può essere anche molto prezioso nella ricerca del lavoro. Twitter ha introiettato e potenziato il meccanismo del passaparola tramite l’uso dell’hashtag #twesume: gli utenti possono twittare e ritwittare, in un vero e proprio passaparola, l’intero curriculum (o la pagina web su cui è reperibile), in modo da renderlo visibile ad aziende e professionisti collegati in quel momento. Discorso differente per Facebook, oggi molto usato specie dagli head hunter per valutare non solo la caratura professionale del candidato, ma anche quella extra professionale. Per questo gli esperti in ricerca e valutazione delle risorse umane sconsigliano di pubblicare troppe foto che mostrino quanta vita mondana extra lavorativa si fa, specie se questa comporta consumo di alcolici. Spesso declinare una propria passione spendibile lavorativamente sui social network, può orientare favorevolmente i cacciatori di teste verso il proprio profilo.

Linkedin

Linkedin è il social network dedicato al mondo del lavoro. Qui chiunque può registrarsi, tarare il proprio curriculum e mettersi in vetrina. Solo che al contrario dei siti specializzati, che funzionano più o meno allo stesso modo, Linkedin sembra il modo migliore più che per cercare, per cambiare lavoro. Oltre alla costruzione di un profilo solido e professionale, completo di foto ed esperienze lavorative (il più oneste possibili), qui si ha a disposizione una bacheca in cui dare un tocco personale al proprio profilo in rete, tramite attività quotidiane simili a quelle svolte su altri social network, in cui interagire con i propri contatti. Lo strumento più potente offerto da questo sistema infatti è la rete: entrando in contatto con ex colleghi, ex compagni di studi e amici si può permettere ai rispettivi contatti di individuare il proprio profilo lavorativo e, nel caso, di poterlo proporre alle aziende in cui si lavora. Linkedin offre una sezione dedicata alle offerte di lavoro, in cui le aziende segnalano tutte le posizioni aperte a cui ci si può candidare tramite il proprio profilo in rete, senza bisogno di un curriculum classico.

Agenzia per il lavoro interinale

Punto d’incontro tra aziende e lavoratori, l’agenzia interinale è l’intermediario tra questi due soggetti. Le aziende commissionano il servizio di selezione del personale all’agenzia (tramite contratto di somministrazione) che, vagliando i candidati iscritti nelle proprie banche dati, assumerà (tramite contratto a tempo determianto) il lavoratore più adatto. Nulla vieta che, allo scadere dell’accordo tra agenzia interinale e lavoratore, l’azienda non regolarizzi il rapporto con la risorsa in modo diretto.

Passaparola

Nonostante l’esplosione della caccia all’impiegato sui social network e attraverso banche dati elettroniche, sei imprenditori su dieci si affidano ancora alle care vecchie segnalazioni interne dei dipendenti che in questo modo possono candidare i propri conoscenti. Il vantaggio? In questo modo si ottengono informazioni di prima mano sul candidato in modo immediato, senza rischiare abbagli a causa di un curriculum ben scritto.

Head Hunter

Gli Head Hunter o cacciatori di teste sono figure professioni che vanno alla ricerca dei profili più adatti alle posizioni aziendali offerte dai loro clienti, le aziende. Sono utilizzati nella ricerca di risorse molto qualificate per lavori di profilo medio alto, specie in periodi di crisi. Per fare questo lavoro è necessaria una laurea in economia, psicologia o filosofia. Gli Head Hunter cacciano le proprie “prede” sulla rete, utilizzando le banche dati dei social network.

Siti internet specializzati

La rete offre numerose bacheche virtuali su cui affiggere il proprio curriculum e su cui consultare gli annunci di lavoro più adatti al proprio profilo. Alcuni siti come VisualCV permettono di creare online il curriculum perfetto, da spendere poi su queste piattaforme di raccolta dati. In base alle attitudini che il candidato inserirà nella banca dati del sistema, l’offerta di annunci di lavoro verrà tarata affinché la domanda di lavoro incontri le richieste delle aziende. Inoltre questi siti inviano newsletter quotidiane con gli aggiornamenti sulle offerte attive fatte dalle aziende: questa informazione è diversa per ogni utente in base a come viene impostata la ricerca. Si possono segnalare le capacità offerte, le preferenze geografiche, mansione, stipendio e tempo d’impiego.

Lavora con noi

Questa sezione è sempre più frequente sui siti delle aziende, grandi o piccole che siano. Mandare il proprio curriculum o rispondendo ai questionari che le aziende mettono in rete per filtrare le richieste di lavoro inviate online, può essere un utile strumento per entrare in contatto diretto con il proprio futuro datore di lavoro. In questa sezione vengono spesso pubblicati anche annunci con le posizioni aperte in azienda: individuando quella più adatta, ci si può candidare inviando direttamente i propri dati all’ufficio del personale.