Yahoo Finanza I rischi di tenere i soldi sotto al materasso
1/8Materasso
Lo scenario
Secondo uno studio della Cgia di Mestre, sono quasi 15 milioni gli italiani con più di 15 anni (il 29%) che non hanno aperto un conto corrente in banca. Peggio di noi in Europa fanno solo la Romania, in cui il 55% dei cittadini custodisce i soldi in casa (9,9 milioni di persone), e la Polonia, dove la percentuale di persone che non si rivolge a nessun istituto di credito è pari al 30% (9,7 milioni). Meglio fanno Francia e Regno Unito, dove le persone senza conto corrente sono il 3% e la Germania (2%).![<b>I rischi: riduzione del potere d’acquisto</b><br><br> I soldi vengono stampati di continuo. E soprattutto negli ultimi anni ci sono stati Paesi (non in Europa) in cui il volume di <b>denaro circolante</b> è quasi triplicato. La maggior presenza di denaro in circolazione fa aumentare l’<b>inflazione</b> e determina la <b>perdita del potere di acquisto</b>. Questo significa che mantenere i soldi sotto il materasso equivale a ritrovarsi somme che valgono sempre meno e che possono <b>acquistare sempre meno beni e servizi</b>. Già questo motivo basterebbe a dissuadere chiunque dal compiere questa scelta dissennata. Ma non finisce qui…]()
2/8Potere di acquisto
I rischi: riduzione del potere d’acquisto
I soldi vengono stampati di continuo. E soprattutto negli ultimi anni ci sono stati Paesi (non in Europa) in cui il volume di denaro circolante è quasi triplicato. La maggior presenza di denaro in circolazione fa aumentare l’inflazione e determina la perdita del potere di acquisto. Questo significa che mantenere i soldi sotto il materasso equivale a ritrovarsi somme che valgono sempre meno e che possono acquistare sempre meno beni e servizi. Già questo motivo basterebbe a dissuadere chiunque dal compiere questa scelta dissennata. Ma non finisce qui…![<b>I rischi: furti</b><br><br> Se i <b>ladri</b> riescono a rapinare una banca, i depositi dei correntisti sono assicurati e per i risparmiatori non c’è alcun danno. Viceversa, non c’è niente che possa restituire a un cittadino il <b>denaro rubato in un’abitazione</b>. Per cui, chi sceglie il materasso come propria banca deve mettere in conto che i <b>topi d’appartamento</b> potrebbero sottrarre il denaro senza lasciare neanche un “grazie”. Un evento raro? Tutt’altro. I <b>colpi nelle abitazioni</b> sono cresciuti di anno in anno. Dal 2011 al 2012, per esempio, l’aumento è stato del 17% (da 87mila a 102mila). Purtroppo, la possibilità di scassinare le porte blindate non è più remota.]()
3/8Topi di appartamento
I rischi: furti
Se i ladri riescono a rapinare una banca, i depositi dei correntisti sono assicurati e per i risparmiatori non c’è alcun danno. Viceversa, non c’è niente che possa restituire a un cittadino il denaro rubato in un’abitazione. Per cui, chi sceglie il materasso come propria banca deve mettere in conto che i topi d’appartamento potrebbero sottrarre il denaro senza lasciare neanche un “grazie”. Un evento raro? Tutt’altro. I colpi nelle abitazioni sono cresciuti di anno in anno. Dal 2011 al 2012, per esempio, l’aumento è stato del 17% (da 87mila a 102mila). Purtroppo, la possibilità di scassinare le porte blindate non è più remota.![<b>I rischi: topi (nel vero senso della parola)</b><br><br> Prima che strumenti di pagamento, i soldi sono oggetti di carta. E come tali, sono soggetti al deterioramento e, perché no, all’essere <b>rosicchiati dai topi</b>. Un caso del genere è successo in Austria, dove un imprenditore aveva nascosto in una cavità del soffitto un grossa quantità di denaro (<b>16mila euro in banconote</b>) ma i roditori presenti in quella stanza li hanno divorati, attratti dal supporto in cotone degli euro. Di quei soldi sono rimaste solo alcuni <b>brandelli colorati</b>. Pertanto, chi proprio volesse tenere i propri soldi in casa dovrebbe puntare soprattutto sulle monete (piuttosto indigeste agli animali) oppure dotarsi di una cassaforte.]()
4/8Topo
I rischi: topi (nel vero senso della parola)
Prima che strumenti di pagamento, i soldi sono oggetti di carta. E come tali, sono soggetti al deterioramento e, perché no, all’essere rosicchiati dai topi. Un caso del genere è successo in Austria, dove un imprenditore aveva nascosto in una cavità del soffitto un grossa quantità di denaro (16mila euro in banconote) ma i roditori presenti in quella stanza li hanno divorati, attratti dal supporto in cotone degli euro. Di quei soldi sono rimaste solo alcuni brandelli colorati. Pertanto, chi proprio volesse tenere i propri soldi in casa dovrebbe puntare soprattutto sulle monete (piuttosto indigeste agli animali) oppure dotarsi di una cassaforte.![<b>I rischi: limitazione all’uso del contante</b><br><br> Più che un rischio, uno svantaggio. Negli ultimi anni, sia in Italia che all’estero, per prevenire illeciti come l’<b>evasione fiscale</b> e il <b>riciclaggio</b>, i governi hanno provveduto a introdurre dei limiti all’uso del contante. Se una spesa supera una certa soglia (in Italia, al momento, è fissata a mille euro), il pagamento deve avvenire attraverso <b>sistemi tracciabili</b>: la carta di credito/debito, il bonifico o l’assegno. Naturalmente, chi non ha un conto corrente farebbe grossa fatica a utilizzare questi metodi. Pertanto, dovrebbe limitarsi a fare <b>acquisti di importo contenuto</b>.]()
5/8Pos
I rischi: limitazione all’uso del contante
Più che un rischio, uno svantaggio. Negli ultimi anni, sia in Italia che all’estero, per prevenire illeciti come l’evasione fiscale e il riciclaggio, i governi hanno provveduto a introdurre dei limiti all’uso del contante. Se una spesa supera una certa soglia (in Italia, al momento, è fissata a mille euro), il pagamento deve avvenire attraverso sistemi tracciabili: la carta di credito/debito, il bonifico o l’assegno. Naturalmente, chi non ha un conto corrente farebbe grossa fatica a utilizzare questi metodi. Pertanto, dovrebbe limitarsi a fare acquisti di importo contenuto.![<b>Le cause: calo del reddito e della propensione al risparmio</b><br><br> Negli ultimi anni, complice la <b>crisi</b>, si è verificato un netto <b>abbassamento della propensione degli italiani al risparmio</b>, che è passata dal 22% sul reddito di inizio millennio al 7-8% di oggi. In poche parole, le persone hanno <b>meno soldi da mettere da parte</b> e a volte non aprono un conto corrente non tanto per sfiducia ma perché non hanno le risorse per “riempirlo”.]()
6/8Propensione al risparmio
Le cause: calo del reddito e della propensione al risparmio
Negli ultimi anni, complice la crisi, si è verificato un netto abbassamento della propensione degli italiani al risparmio, che è passata dal 22% sul reddito di inizio millennio al 7-8% di oggi. In poche parole, le persone hanno meno soldi da mettere da parte e a volte non aprono un conto corrente non tanto per sfiducia ma perché non hanno le risorse per “riempirlo”.![<b>Le cause: rapporto complicato con gli strumenti finanziari</b><br><br> Gli italiani storicamente non hanno mai avuto un buon <b>rapporto con gli strumenti di pagamento</b> diversi da banconote e monete. E lo stesso discorso vale per le forme di risparmio bancario. Non a caso i ceti popolari e le fasce di reddito più basse (in particolar modo, gli anziani) hanno sempre prediletto i <b>libretti postali</b>.]()
7/8Atm
Le cause: rapporto complicato con gli strumenti finanziari
Gli italiani storicamente non hanno mai avuto un buon rapporto con gli strumenti di pagamento diversi da banconote e monete. E lo stesso discorso vale per le forme di risparmio bancario. Non a caso i ceti popolari e le fasce di reddito più basse (in particolar modo, gli anziani) hanno sempre prediletto i libretti postali.![<b>Le cause: bassa fiducia nei confronti del sistema bancario</b><br><br> Nell’immaginario collettivo le banche non sempre godono di un’ottima reputazione. La <b>sfiducia</b> nata in una parte della popolazione è stata aggravata anche dagli scandali finanziari e dal <b>credit crunch</b> che ha colpito imprese e famiglie. Infine, non va dimenticato che un ulteriore elemento che rende dubbiosi i cittadini è proprio il <b>costo dei conti correnti</b>, mediamente più elevato rispetto ad altri paesi dell’Eurozona.]()
8/8Banca
Le cause: bassa fiducia nei confronti del sistema bancario
Nell’immaginario collettivo le banche non sempre godono di un’ottima reputazione. La sfiducia nata in una parte della popolazione è stata aggravata anche dagli scandali finanziari e dal credit crunch che ha colpito imprese e famiglie. Infine, non va dimenticato che un ulteriore elemento che rende dubbiosi i cittadini è proprio il costo dei conti correnti, mediamente più elevato rispetto ad altri paesi dell’Eurozona.
Aggiornato
Mettere i soldi sotto il materasso. La tentazione, prima o poi, viene a tutti. Non a caso, in Italia sono quasi 15 milioni le persone che scelgono di non aprire un conto corrente per gestire il proprio denaro. Ma conviene? La soluzione, per quanto qualcuno possa avere poca fiducia nelle banche o negli investimenti, non è mai favorevole per nessun risparmiatore.
Bisogna evitare di pensare al materasso come luogo in cui custodire banconote per vari motivi. A partire dal fatto che, dopo poco tempo, i soldi avranno meno valore. Ecco cosa spinge ancora a fare questa scelta e cosa dovrebbe dissuadere tutti dal farlo.
