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Pininfarina, fumata nera su trattativa con Mahindra, colloqui aperti

MILANO (Reuters) - Un'altra fumata nera nella trattativa per l'acquisizione di Pininfarina da parte del gruppo indiano Mahindra&Mahindra.

Due fonti vicine alla vicenda dicono che tra Mahindra, le banche creditrici e Pincar, holding di controllo della società, che ha però tutte le azioni in pegno con gli istituti di credito, non c'è un accordo e che le trattative riprenderanno dopo la pausa di agosto.

Rimane la volontà delle parti di raggiungere un'intesa, ma gli indiani sono molto cauti e puntano a entrare nel capitale al miglior prezzo possibile.

Dall'altra parte la famiglia e le banche creditrici intendono garantire la continuità aziendale, anche se, come è probabile, il covenant sull'Ebitda 2015 non sarà raggiunto e la società potrebbe aver bisogno di ristrutturare il debito.

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Il debito bancario della società è pari a poco più di 100 milioni, attualizzato è pari a 70 milioni.

Una ristruttrazione del debito del gruppo torinese è stata concordata già nel 2009 e nel 2012.

Nelle ultime settimane è stato rimosso un ostacolo a un possibile accordo.

A metà luglio la Corte d'Appello di Torino ha confermato la sentenza di primo grado, che ha respinto una causa di lavoro che avrebbe potuto costringere Pininfarina ad assumere 900 ex-dipendenti della De Tomaso, ora fallita.

Nel 2009 la società aveva ceduto un ramo d'azienda con i lavoratori, alcuni di questi avevano contestato il trasferimento, giudicandolo illegittimo.

Non hanno voluto commentare Mahindra, Pininfarina e le principali banche creditrici, Intesa Sanpaolo e UniCredit.

(Stefano Rebaudo)

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