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Telecom Italia valuta opzioni in Argentina, monta interesse da estero

Il logo di Telecom Italia su una cabina telefonica a Roma. REUTERS/Max Rossi

di Alberto Sisto e Elisa Anzolin

ROMA/MILANO (Reuters) - E' appena terminato a Roma il consiglio di amministrazione di Telecom Italia dedicato al mercato argentino mentre aumentano i segnali di un interesse di imprenditori stranieri per il gruppo italiano che, nonostante il debole assetto finanziario, viene visto come una chiave di ingresso nel promettente mercato sudamericano.

Il cda dovrebbe decidere se concedere la proroga per la cessione di Telecom Argentina al gruppo d'investimento Fintech e un comunicato è atteso in serata.

L'attenzione, tuttavia, è rivolta soprattutto alle ultime mosse di avvicinamento di alcuni uomini di affari del settore verso l'ex monopolista.

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Il vice segretario generale di Palazzo Chigi, Raffaele Tiscar, ha confermato oggi a Reuters di aver incontrato l'ex amministratore delegato di Telstra Corp, Solomon Trujillo.

L'uomo d'affari di origine messicana nato nel Wyoming, secondo Bloomberg, sta raccogliendo 7,5 miliardi di euro per fare un'offerta sul gruppo guidato da Marco Patuano.

Le azioni Telecom con diritto di voto hanno una capitalizzazione di Borsa di circa 12 miliardi di euro - un valore che renderebbe relativamente economica la società - ma chi si accingesse all'acquisto dovrebbe fare i conti con un debito netto per 27,36 miliardi e con la necessità di ingenti investimenti.

"Ho visto Trujillo come vedo tanti altri", ha detto il collaboratore del presidente del consiglio Matteo Renzi.

Al progetto del top manager americano mancherebbe tuttavia "un business plan", riferisce un'altra fonte governativa che preferisce non essere citata.

Di sicuro non è solo Trujillo a ragionare sul riassetto proprietario del gruppo in vista dello scioglimento della scatola di controllo Telco - alla quale partecipano Mediobanca, Intesa, Generali e Telefonica - che rende la società virtualmente scalabile.

Come osserva una seconda fonte governativa "che Telecom Italia sia sul mercato è evidente" e i tempi per un nuovo assetto "potrebbero essere anche brevi".

Da tempo interessato a Telecom è l'imprenditore egiziano Naguib Sawiris, numero uno del gruppo Orascom.

"L'interesse [di Sawiris] c'è ed è una cosa pubblica", ha detto oggi a Milano Khaled Bishara, presidente di Italia Online e componente del Consiglio di Orascom.

"Trujillo ha lavorato con noi nel 2004 alla due diligence su Wind ma non c'è nessun legame diretto" tra i due, ha aggiunto Bishara.

D'altra parte chi puntasse al controllo di Telecom Italia dovrebbe fare i conti con i poteri speciali che il governo si è riservato sulla rete fissa.

IN MOTO ANCHE FOSSATI E VIVENDI

Riflettono sul controllo di Telecom e sulla possibilità di costituire un gruppo di soci che elegga il cda anche l'attuale azionista Marco Fossati, il neo socio francese Vivendi e altri partner che potrebbero includere alcuni fondi, secondo quando riferito ieri a Reuters da una fonte vicina alla vicenda.

Lasciando il consiglio di amministrazione convocato nella sede romana di Telecom, l'imprenditore tunisino Tarak Ben Ammar ha detto che "Telecom non è in vendita" ma ha anche aggiunto che "chi porta soldi è benvenuto".

Il progetto di Trujillo per il momento non sembra arrivato ai piani alti di Corso Italia.

"Quella è una proposta che forse viene da Disneyland nel senso che non sappiamo niente, non lo conosciamo e non ci ha contattato", ha detto ancora Ben Ammar.

In serata, intanto, si dovrebbero conoscere le deliberazioni del cda Telecom sulla proposta di Fintech di prorogare la finalizzazione della vendita dell'intera partecipazione di controllo detenuta in Telecom Argentina. In novembre Fintech si era impegnata ad acquistare Telecom Argentina per 960 milioni di dollari.

Asati, associazione dei piccoli azionisti di Telecom, fa pressione perchè non siano vendute né Telecom Argentina "a sconto", né Tim Brasil e che in Italia, accanto allo sviluppo del business, sia creata una newco per razionalizzare asset immobiliari e torri.

I piccoli investitori sono convinti che l'ex monopolista debba mantenere una dimensione internazionale e che in Brasile, non ci sia bisogno di vendere "ma di accordi con operatori del fisso che prevedano sinergie e sviluppo". Patuano in Italia dovrebbe avviare, invece, nuove iniziative sul fisso, procedere a una "vera collaborazione con Cassa depositi e prestiti" e costituire per la larghissima banda una newco insieme a Metroweb.

Le azioni Telecom hanno chiuso in rialzo dell'1,86% a 0,9305 in linea con l'indice dei blue chip.

- hanno collaborato Paolo Biondi da Roma, Stefano Rebaudo e Maria Pia Quaglia da Milano