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Analisi - Lagarde al timone Bce, naviga a vista

Lagarde della Bce a una conferenza stampa

FRANCOFORTE (Reuters) - La presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde ha indossato una collana con la scritta "in charge" durante la conferenza stampa di ieri, ma la sua cautela ha evidenziato la difficoltà a raccogliere consenso in un momento in cui le prospettive sono poco chiare e i banchieri centrali divisi.

La Bce ha appena approvato il primo taglio dei tassi di interesse dal 2019, malgrado le aspettative di inflazione rimangano elevate, in parte per mantenere una promessa che molti banchieri avevano fatto in pubblico dopo averla concordata a porte chiuse.

Ma il messaggio è stato accompagnato da considerazioni sulla persistenza dell'inflazione interna e dei salari, e quando Lagarde ha dovuto rispondere a una domanda su eventuali futuri tagli dei tassi, ha dato uan risposta che ha confuso alcuni operatori di mercato.

La prudenza della Lagarde mostra la sfide che la presidente della Bce si trova ad affrontare nel tentativo di preservare l'unità dei 26 policymaker Bce cui spettano le decisioni sui tassi - alcuni dei quali si sono già pentiti di aver preso pubblicamente l'impegno di tagliare con diverse settimane di anticipo.

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"I membri del Consiglio direttivo hanno posizioni molto distanti tra di loro, non riescono a mettersi d'accordo sui dettagli e quindi probabilmente Lagarde non aveva alternative", osserva Erik F. Nielsen di UniCredit.

Un primo risultato è che la Bce è tornata ancora una volta a riproporre il suo mantra di "dipendenza dai dati", l'idea cioè che non fornirà indicazioni sulle future mosse politiche ma deciderà di riunione in riunione in base alle informazioni disponibili.

Una completa dipendenza dai dati è però più facile a dirsi che a farsi, con una dozzina di membri del board che esprimono le proprie opinioni e preferenze su base quasi quotidiana, come ammesso da Lagarde stessa ieri.

"Sono certa che sentirete alcuni dei miei eccellenti colleghi esprimere il loro punto di vista", ha detto Lagarde. "Il ciclo di riduzione dei tassi 'richiederà questa quantità tempo', o 'si muoverà a una tale velocità'. Vorrei mettere in guardia da qualsiasi conclusione di questo tipo"

Solo poche ore dopo la riunione, alcuni banchieri centrali, parlando a condizione di anonimato, hanno affermato che i tassi saranno molto probabilmente mantenuti fermi nella prossima riunione della Bce a luglio, e l'attenzione ora è rivolta a settembre.

ACCORDO O NON ACCORDO

I banchieri Bce avevano concordato di segnalare già nella riunione del 7 marzo che un taglio dei tassi sarebbe stato probabile questo mese, parte di un accordo mediato da Lagarde che ha riunito le colombe che già chiedevano a gran voce un allentamento delle politiche con i falchi che invocavano cautela.

L'inflazione, dopo tutto, è diminuita bruscamente, scendendo vicino all'obiettivo del 2% da oltre il 10% alla fine del 2022, mentre l'economia si va stabilizzando dopo il surriscaldamento dei prezzi seguito all'invasione russa dell'Ucraina e alla fine della pandemia Covid-19.

Ma i progressi si sono arrestati e l'aumento dei salari minaccia di far tornare a salire l'inflazione, rendendo il taglio dei tassi della Bce più difficile da difendere e mettendo un punto interrogativo sulle mosse future.

La Federal Reserve, alle prese con un'analoga "vischiosità" dell'inflazione, ha già rimandato i suoi piani di ammorbidimento monetario e la forte crescita dell'occupazione statunitense a maggio probabilmente li terrà in sospeso almeno fino a settembre.

Secondo Carsten Brzeski, di ING, la Bce potrebbe addirittura essere costretta a revocare il taglio dei tassi di ieri, proprio come ha fatto con i rialzi intempestivi alla vigilia della crisi finanziaria del 2008 e della crisi del debito sovrano del 2011.

"C'è il rischio che la Bce possa vivere un 'momento Trichet al contrario'", spiega Brzeski, riferendosi all'allora presidente della Bce Jean-Claude Trichet.

Alla domanda se Francoforte continuerà a ridurre i tassi, la Lagarde non si è espressa, riflettendo probabilmente la divergenza di vedute all'interno del Consiglio direttivo. "Oggi stiamo entrando in una fase di allentamento? Non lo direi volontariamente", ha detto ieri. "Il processo di allentamento e' in corso? È molto probabile"

Per Marco Valli, responsabile globale della ricerca di UniCredit, il messaggio è poco chiaro mentre Arne Petimezas, analista del broker olandese AFS, lo ha definito confuso. "Non ho ancora capito se volesse suggerire che la probabilità di ulteriori tagli è bassa o alta o che la Bce rimarrà in attesa per molto tempo", afferma in un report Petimezas.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Valentina Consiglio)