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Bond day: crolla la lira turca e torna in scena Petrobras

Il cedimento della lira turca riporta volumi sui titoli espressi in tale divisa, ieri messisi in luce a Borsa Italiana, complici certamente l’attacco a quota 4 contro euro e il superamento questa notte, con la discesa addirittura a 4,11. Da inizio anno è stata una vera e propria tormenta quella che ha travolto la divisa turca, a causa della non facile situazione politica del Paese, di un tasso negativo per il Pil e di un’inflazione che tende a crescere di nuovo sopra l’8%. Nessun segnale invece da parte del Bund, il cui future non si è quasi mosso, confermando una lateralità in atto da una settimana. Questo malgrado sui governativi euro si sia registrata una qualche debolezza, complici la complessa situazione riferita alla Brexit e al quadro politico Ue, in previsione delle elezioni in Olanda, Francia e Germania. Oggi è atteso l’esordio in asta di 5 miliardi di euro del decennale tedesco, prova decisiva del sentiment dei mercati.

Sul primario ecco Petrobras

La vera novità riguarda tuttavia l’esordio di due nuovi bond della brasiliana Petrobras, emittente “high yield” (rating B+ di S&P), molto seguito dagli investitori più aggressivi perché caratterizzato da rendimenti decisamente significativi. Le obbligazioni – entrambe in dollari - hanno le seguenti specifiche:

  • valuta Usd, cedola fissa 6,125%, scadenza 17/1/2022, importo 2 miliardi di Usd, taglio minimo 2.000 Usd e Isin US71647NAR08. Il titolo è per ora presente solo su alcune piattaforme di trading, ma sta per essere quotato su varie Borse europee. Per ora nessuna indicazione di prezzo dal secondario.

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valuta Usd, cedola fissa 7,375%, scadenza 17/1/2027, importo 2 miliardi di Usd, taglio minimo 2.000 Usd e Isin US71647NAS80. Anche in questo caso non si hanno ancora indicazioni di prezzo, anche perché la data di emissione è il 17 gennaio.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) frattempo Petrobras annuncia un’operazione di riacquisto di sette emissioni a scadenza 2019/2020. Di (KSE: 003160.KS - notizie) fatto si assiste quindi a un allungamento del debito, segnale non positivo.

Notizie anche da parte della banca tedesca Commerzbank (Xetra: CBK100 - notizie) , che ha proposto sul mercato un subordinato Tier 2, opzione poco diffusa in Germania. Questa la struttura:

  • valuta Eur, cedola fissa 4%, scadenza 30/3/2027, importo 500 milioni di Eur, taglio minimo 1.000 Eur e Isin DE000CZ40LW5. Collocato a 98,97, si muoverebbe – ma si tratta di indicazioni ancora poco precise – circa 50 punti base sopra sul mercato grigio. L’emittente precisa che, in presenza di certe condizioni predefinite, le cedole potrebbero non essere pagate.

Occasioni sul secondario

Torna sotto 98 Gbp l’obbligazione Banca Imi a tasso misto in sterline (fisso 3,3% per la cedola in pagamento il 14 maggio 2017 e successivamente indicizzazione al Libor GBP 3 mesi maggiorato di uno spread su base annua dello 0,50%, per le cedole in pagamento il 14 maggio 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022 – Isin IT0005114357): negli ultimi tre mesi ha registrato estrema volatilità, passando da un massimo di oltre 105 a un minimo di 95,5, per poi ritrovare un pò di fiato. Su Tlx volumi in crescita per i Tier 2 in euro di Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) (Isin IT0005087116), salito a quasi 94, e Banca Intesa (Isin IT0005118838), assestato sui 99,8, entrambi ottimo compromesso fra rischio e rendimento. Leggermente in calo invece il Generali (EUREX: 566030.EX - notizie) -Fix Float Call Sub 08gn48 (Isin XS1428773763), subordinato in euro che paga una cedola fissa del 5% fino al 2028, per poi trasformarsi in tasso variabile. Il taglio minimo è di 100.000 euro e la quotazione si muove qualche punto sopra la pari.

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