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Cara vecchia lira, centomila italiani hanno ancora milioni in banconote. Ecco come riscuoterle

Il termine per cambiare le lire in euro è scaduto il 28 febbraio 2012 (Getty)
Il termine per cambiare le lire in euro è scaduto il 28 febbraio 2012 (Getty)

Avere un tesoro e non potere spendere neanche un centesimo. Anzi, una lira. E sì perché si tratta delle vecchie e care lire che, oggi, non valgono praticamente nulla. Se qualcuno trovasse milioni nascosti in soffitta o sotto ad un vecchio materasso, oggi non può farseli cambiare in euro.

La legge

Dieci anni. Inizialmente la normativa prevedeva che le lire potessero essere cambiate in euro, entro dieci anni dall’entrata in vigore della moneta unica. Il termine ultimo era fissato, quindi, per il 28 febbraio 2012. Il governo Monti, però, ha deciso di anticipare la scadenza al 6 dicembre 2011, con il cosiddetto “decreto Salva Italia”.

La pronuncia della Cassazione

Una fretta inspiegabile che penalizzava chi non aveva ancora fatto in tempo a cambiare le lire in euro. La Cassazione è intervenuta con una sentenza del 2015, stabilendo che i cittadini che tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012 hanno chiesto di cambiare le lire in euro, possono ancora farlo. E tant’è, dal 2016 al 31 maggio 2018 la Banca d’Italia ha effettuato 251 operazioni di cambio, per circa due milioni e mezzo di euro.

Le lire non si possono più cambiare

E chi trovasse un piccolo tesoro nascosto in una vecchia casa, magari ereditata? Niente. Non può convertirlo. Lo Stato non cambia le monete del vecchio conio con euro. In Italia le lire valgono un miliardo e 200mila euro, ossia lo 0,1 per cento del Pil. Oltre 100mila italiani sono ancora in possesso di vecchie banconote.

Cosa fare

Chi ancora ha delle lire in casa, può contattare un’associazione dei consumatori per chiedere di aderire ai giudizi in corso. In alcuni casi i tribunali si sono espressi a favore dei cittadini, costringendo la Banca d’Italia a cambiare le lire in moneta unica. Anche perché non si capisce il motivo di fissare un termine oltre il quale le vecchie lire diventano carta straccia.

Nel resto d’Europa

Nella maggior parte di Paesi Ue, le monete nazionali si possono ancora cambiare. La Germania non ha posto alcuna scadenza al cambio del marco, ad esempio. In Belgio e Lussemburgo il limite temporale ha interessato solo le monete. In Spagna, Malta e Olanda c’è un limite, ma ben più lungo dei dieci anni decisi dell’Italia. Solo la Grecia ha fissato questo limite. Così, chi si ritrova qualche milionata nascosta dalla nonna in un barattolo di latta, in cucina, non può neanche festeggiare. In attesa che qualcuno cambi la legge.

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