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Corre il petrolio, ma mercati restano deboli

La fase conclusiva della settimana è stata caratterizzata da un forte recupero delle commodities con il petrolio e il comparto energia che fanno registrare i maggiori guadagni. Il contratto Brent si attesta in area 50.50 $/barile in apertura dei mercati europei dopo aver toccato quota 51.00 $/barile, ampliando nuovamente lo spread rispetto al contratto americano, il WTI, fermo a 48.00 $/barile.

Tuttavia l’effetto positivo dell’aumento dei prezzi del greggio non si sono trasferiti sull’azionario con i mercati europei che aprono l’ultima sessione della settimana in territorio negativo. La tendenza alla cautela che ha caratterizzato l’intera settimana di contrattazioni può essere ricondotta al riposizionamento del mercato sulle prospettive di rialzo dei tassi da parte della FED ed era incorporata in modo piuttosto evidente nella forza dello yen giapponese che continua a mantenersi sui massimi relativi.

Sul fronte politico non si placano le tensioni in Siria dove sono sempre più intensi sia i bombardamenti, che le posizioni contrapposte delle fazioni in campo in quella che sembra una vera e propria lotta per la spartizione di ciò che rimarrà dopo la scomparsa dello Stato Islamico e la redistribuzione delle aree di influenza in una delle aree più instabili del pianeta.

In Europa in calo i rendimenti dei titoli di stato e in forte discesa anche lo spread Italia-Spagna dopo che un accordo di massima tra il PP di Mariano Rajoy e Ciudadanos sembra mettere le basi per dare un governo al paese che attualmente entra nel nono mese senza un esecutivo. L’accordo tuttavia non raggiungerebbe la maggioranza in parlamento, ma potrebbe aprire la strada ad accordi successivi per la costruzione di una maggioranza.

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Market Movers

08:00 Germania Indice prezzi produzione cons. 0.1% prec. 0.4%

09:00 Spagna Bilancia commerciale cons. 1.2b prec. -0.9b

14:30 Canada Inflazione a/a cons. 1.3% prec. 1.5%

14:30 Canada Inflazione core a/a cons. 2.1% prec. 2.1%

14:30 Canada Vendite al dettaglio a/a cons. 3.7% prec. 3.6%

EURUSD

Fase di correzione per la moneta unica che dai massimi toccati ieri a 1.1360, storna in apertura dei mercati di oggi fino a quota 1.1310, dopo una sessione asiatica all’insegna del recupero del biglietto verde. L’outlook rimane ribassista in conclusione di settimana con una tendenza allo storno del rally di agosto che ha portato il cambio da area 1.10 fino in prossimità di 1.14 su possibili chiusure di posizioni lunghe e sui dati macroeconomici usciti questa mattina non eccessivamente incoraggianti in zona euro che potrebbero portare il cambio fino a quota 1.1250.

GBPUSD

La sterlina prova a mantenersi sopra quota 1.31 nel rapporto con il biglietto verde attestandosi in apertura dei mercati europei in area 1.3110 dopo il rally che ha interessato la settimana in conclusione. Tuttavia i volumi sottili e la tendenza alla chiusura delle posizioni in vista della conclusione della settimana potrebbero portare ad uno storno verso quota 1.3050.

USDJPY

Ancora una giornata all’insegna della lateralità sullo yen giapponese che sfrutta la performance solo marginalmente positiva dell’azionario domestico per mantenersi sopra quota 100.00 nel rapporto con il biglietto verde. L’indice Nikkei della borsa di Tokyo chiude a +0.36% in tendenza con Hong Kong a -0.38%, mentre rimane positiva Shanghai che recupera solo in conclusione di sessione attestandosi a +0.13% e lasciando senza spunti il rapporto USDJPY che non si muove dall’intervallo tra 99.50 e 101.00 che circoscrive le oscillazioni dello yen sui massimi relativi in una fase di mercato ancora interlocutoria per effetto dei bassi volumi estivi e dell’assenza di indicatori macroeconomici di rilievo in conclusione di settimana.

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