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Draghi conferma tutto: tassi, Tltro e acquisti su Corporate bond

Occhi puntati sulla Bce (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) e sulle parole di Mario Draghi. In realtà l’evento è un market driver minore questa volta, infatti l’unica certezza, tra l’altro confermata poi dalle stesse affermazioni di Draghi, è quella secondo cui la politica monetaria non verrà cambiata in questa occasione. Le aspettative però restano sulle stime dell’inflazione. Altro elemento interessante, ma i cui particolari saranno rivelati dopo al conferenza stampa è quello dell’avvio, l’8 giugno degli acquisti di corpoprate bond e il 22 dell’inizio della prima di diverse tranche di Tltro ovvero i rifinanziamenti al lungo termine per le banche. Sia l’acquisto di corporate bond che le operazioni di rifinanziamento per le banche, sono strategie elaborate a marzo nell’ambito di un incremento del Quantitative Easing annunciato esattamente un anno prima a marzo del 2015.

Ma procediamo con ordine

Durante la conferenza stampa tenutasi in occasione dei 200 anni della banca centrale austriaca, a Vienna, capitale che per un giorno è al centro delle attenzioni internazionali, ospitando anche la riunione dell’Opec, Mario Draghi ha confermato che i tassi di interesse della Bce resteranno invariati mentre le prospettive future restano improntate verso tassi ancora bassi a livelli simili se non addirittura ancora minori per lungo tempo. Confermata anche la volontà di acquisto di 80 miliardi di titoli di stato ogni mese, piano che continuerà ad essere tale fino alla data fissata per la sua scadenza natuale, a marzo 2017 o, qualora si rendesse necessario, anche oltre, fino a quando non si vedrà un cambiamento delle condizioni di inflazione, condizioni che, a detta del governatore, dovrebbero far intendere un avvio verso il target fissato al 2%

La ripresa, continua Draghi, c’è anche se sta procedendo gradualmente, in maniera modesta ma stabile, intralciata dai mercati emergenti che rappresentano ancora un’incognita. Guardando ai numeri, il tasso di rifinanziamento pronti contro termine, è rimasto a 0, mentre in territorio negativo continuano ad aggirarsi anche i tassi dei depositi per le banche, fissati a -0,40%. Per quanto riguarda il pil del 2016 si è visto un rialzo a +1,6% contro il precedente dato di 1,4% di marzo mentre il prossimo biennio resterà ancora a 1,7%

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E poi c’è l’inflazione

Ma le attese erano tutte per le proiezioni sull’inflazione che, grazie ai recenti rialzi del prezzo del petrolio sarà allo 0,2% in rialzo rispetto a marzo quando si guardava a un più scarno 0,1% mentre andrà meglio per il 2017 quando si potrebbe avere un dato dell'1,3% e nel 2018 all'1,6%.

Sul fronte dell’Export il panorama resta debole e la domanda interna invece in leggera ripresa aiutata dalle misure prese a livello di stimolo monetario; i dati parlano di una crescita in aumento anche nel secondo trimestre.

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